Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Letta: “Nessuna alternativa a questa maggioranza”

Letta: “Nessuna alternativa a questa maggioranza”

Il presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto mercoledì all’assemblea del Pd, e, in apertura del suo discorso, ha avvertito: “Non ci sono alternative a questa maggioranza. Nè lo è il voto. Cito Moro: questo è il tempo che ci è dato, abbiamo la responsabilità di dare risposte alle esigenze di questo tempo“. Il premier ha spiegato che, se si tornasse al voto con l’attuale legge elettorale, si rischierebbe sempre di non avere la maggioranza al Senato. Letta si è detto comunque “ottimista per l’Italia“, perchè, ha aggiunto, “questi primi 90 giorni dimostrano che è possibile dare risposte all’Italia e all’Europa, come è accaduto sul lavoro”. Il premier ha quindi rivendicato l’operato del governo, in particolare per il lavoro dei giovani, lo sviluppo economico, le riforme istituzionali e l’impegno in sede europea.

Letta ha poi illustrato gli obiettivi dell’esecutivo: “rilancio economico, riforma istituzionale e un’altra Europa“, e annunciato che presto si terranno 3 importanti consigli dei ministri, il 26 luglio e il 3 e l’8 agosto. Il premier ha poi adoperato una metafora per tracciare il percorso del governo: “Ora siamo in montagna, la pianura arriverà alla fine dell’anno se portiamo a termine quel che abbiamo messo in moto e la discesa arriverà il prossimo anno“. Prima della pausa estiva, però, il governo deve vedersela con una serie di provvedimenti urgenti e importanti, tra i quali in particolare il disegno di legge sulle riforme. Letta ha inoltre esortato il Pd a uno sforzo di responsabilità collettiva: Basta fare i fighetti, cercare l’applauso individuale con un tweet o su Facebook non basta più. Questo percorso non deve portare il nome di una persona, a partire da me. Dobbiamo andare al voto consegnando un Paese che decide” ha ammonito.

Sempre riguardo al partito, il premier ha spiegato che, dopo le vicende riguardanti l’elezione del Presidente della Repubblica, “occorre costruire il Pd“, un soggetto “riformista protagonista in Italia e in Europa“, e in questo, ha aggiunto, sono solidale con il lavoro che Epifani sta svolgendo e di cui discuteremo venerdì”. Intanto Alfredo D’Attorre, fedelissimo di Bersani, ha avanzato il nome di Letta per la candidatura alla segreteria del partito. Forse una provocazione, più che una candidatura, che però fa arrabbiare i renziani e agita le acque nel Pd in vista della direzione del 26 luglio, alla quale parteciperà anche il premier.

Bersani sostiene infatti che è necessario separare il ruolo del segretario da quello del candidato premier, questione che, ha assicurato Epifani, verrà comunque risolta nella prossima direzione del partito. Gli altri nodi da risolvere in vista del congresso riguardano la data del congresso stesso ed il rapporto tra i democratici ed il governo Letta. Quanto alla data, tutti assicurano che il nuovo segretario sarà eletto prima della fine dell’anno, ma in realtà soprattutto i più filogovernativi vorrebbero far slittare il congresso a febbraio, per evitare il rischio di dover tornare al voto in concomitanza con le elezioni europee.

Lascia un commento