Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Forconi in Sicilia, Padre Giuseppe: “La vera mafia è la politica”

Forconi in Sicilia, Padre Giuseppe: “La vera mafia è la politica”

La protesta del Movimento dei forconi e di Forza d’urto è arrivata al suo sesto giorno. La Sicilia è paralizzata. Molte attività commerciali sono chiuse. Contadini, allevatori, pescatori e camionisti sono in sciopero. Anche gli studenti delle superiori stanno appoggiando la protesta. Ma fino a quando durerà? I leader della rivolta nell’Isola fanno sapere che si andrà avanti coi presidi almeno fino al 26 gennaio, mentre ieri era stato annunciato un giorno in meno. In questo periodo la protesta dovrebbe essere più “moderata”. Va comunque sottolineato che le automobili, in questa settimana, hanno potuto circolare, anche se i rallentamenti non sono mancati. Il vero problema è che la benzina manca e dunque molti sono costretti a stare fermi. Proprio il prezzo del carburante è uno dei principali motivi delle manifestazione. Agricoltori e camionisti vogliono che venga drasticamente abbassato il costo della benzina che il governo Monti, invece, ha ‘ben pensato’ di innalzare con l’ultima manovra.

Confindustria Sicilia, i sindacati e organi di stampa hanno sostenuto che a organizzare i manifestanti e la mafia. Altri accusano Forza Nuova. Ma i forconi respingono ogni accusa. Dalla loro parte c’è anche Padre Giuseppe Di Rosa. Il prete di Avora (Siracusa), 71 anni, si scaglia contro i media e tutti coloro che voglio strumentalizzare la rivolta.

I telegiornali della Rai e la stampa non allenano ad una coscienza critica – ha spiegato Padre Di Rosa al Fatto Quotidiano. – Evidenziano solo i disagi ai distributori e nei supermercati dovuti ai blocchi stradali, ma non spiegano quali sono i motivi che spingono migliaia di persone a protestare: la miseria, i debiti, l’incertezza per il futuro“.

Il parroco di Avola considera una provocazione le accuse secondo le quali il movimento creato da agricoltori e trasportatori è da ricondurre alle organizzazioni criminali.

“Non posso escludere delle infiltrazioni […] ma sarebbe meglio fare nomi e cognomi, se si conoscono. La verità – aggiunge Don Giuseppe – è che questo sistema non ammette critiche. La protesta spaventa i poteri consolidati. Il binomio ‘mafia-Sicilia’ è uno stereotipo facile da utilizzare. Ma ormai anche il più stupido si è accorto che la mafia è dentro il Palazzo. Che la politica non gestisce più il bene comune ma è solo egoismo e affari. Il movimento, invece, chiede pane, lavoro e futuro“.

Lascia un commento