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Emilio Fede, banca svizzera rifiuta i suoi 2,5 milioni di euro

Emilio Fede, banca svizzera rifiuta i suoi 2,5 milioni di euro

La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle entrate hanno disposto una serie di indagini volte a verificare la vicenda che vede come protagonista il direttore del tg4 Emilio Fede. Sembra che Fede si sia presentato, circa 3 mesi, presso la filiale di un istituto di credito a Lugano, insieme ad un’altra persona, per depositare in contanti 2,5 milioni di euro che però la banca non avrebbe accettato.

È totalmente falsa, inventata di sana pianta. Qualcuno ha inventato tutto questo, mi fa orrore e anche paura che si possa arrivare a inventare una cosa del genere. Sono di fronte a qualcuno che ha inventato la notizia con uno scopo, a me molto evidente. Non e’ possibile che io, avendo gia’ i problemi che avevo, mi sarei presentato in giro per la Svizzera con una valigetta piena di contanti. È un falso organizzato. Qualcuno ha agito contro di me, per conto di qualche altro, si torna alla carica per mettermi in difficolta’ e convicermi a lasciare la direzione del Tg4. È un falso che per me ha nome e cognome” ha commentato Fede che ha poi aggiunto: “Denunceremo tutto quel che c’è da denunciare: è ridicolo che si possa credere che nel mese di dicembre io me ne andassi in giro tentando di piazzare una valigetta con due milioni e mezzo di euro, una cosa che non ho mai fatto, che non corrisponde a nulla di vero, un falso che arriva in un momento particolare. Mi stupisce che dei quotidiani abbiamo potuto fare questo, ne risponderanno tutti. E poi è drammatico e insieme vergognoso che dovendo scrivere una vicenda come questa nessuno abbia sentito il dovere di farmi una telefonata e chiedermi se avevo qualcosa da dire”.

Sembra che sia stato un dipendente dell’istituto di credito svizzero a chiedere l’intervento delle autorità di controllo. A quanto sembra, pare che la banca non abbia voluto accettare i soldi di Fede per il clamore suscitato dal suo coinvolgimento nell’indagine per favoreggiamento della prostituzione per le feste organizzate dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e per concorso in bancarotta fraudolenta con l‘ex agente dei vip Lele Mora.

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