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Dopamina per essere creativi: ci vuole un pizzico di follia!

Dopamina per essere creativi: ci vuole un pizzico di follia!

Secondo la dottoressa Kay Redfield, della John Hopkins University school of Medicine di Baltimora, la dopamina è la diretta responsabile della creatività.

In effetti già da tempo pittori, musicisti ed artisti di ogni genere hanno “ampliato” i propri sensi con sostanze stupefacenti per stimolare la propria creatività ed è stato anche grazie a questo che la dottoressa ha intuito in quale senso svolgere la sua ricerca. La dopamina è un neuromediatore che agisce nell’area mesolimbica del cervello, detta “area della gratificazione”. La dopamina quindi ci rende positivi, tranquilli ed originali? Non proprio.

“Un ampio numero di studi afferma che rispetto all’umore neutrale, lo stato d’animo positivo (esemplificabile con la felicità) è associato con l’incremento dell’originalità”. Queste le parole dei coordinatori della ricerca Murray e Johnson, che in sostanza volevano dire che essere felici e tranquilli non è l’effetto della dopamina, quanto piuttosto lo stato della coscienza che permette alla sostanza di renderci creativi.

Ma cos’è la creatività? Essa è quel qualcosa che ci permette di vedere con occhi nuovi quello che normalmente ha un utilizzo ed uno scopo ben definito. Ad esempio si potrebbe utilizzare una scopa come leva per sollevare un grosso peso (normalmente la scopa serve a spazzare).

La dopamina è però anche associata agli stati di coscienza alterati di tipo maniacale e psicotico, vuol forse dire che follia e creatività sono due cose che devono coestistere? Secondo la dottoressa Redfield i due stati della coscienza sono certamente vicini e forse complementari,  ma la positività o la negatività con cui si affronta una situazione determinano fondamentalmente se siamo creativi o maniacali.

Insomma siamo esseri fatti di carne e sangue, con sostanze chimiche come la dopamina che gestiscono i nostri modi di comportarci, ma è sempre il nostro modo di affrontare la vita e le nostre scelte ad aiutarci a superare le avversità quotidiane. Se quindi vogliamo essere creativi (ad ascoltare la dottoressa Redfield) basta calmarsi, accettare i propri limiti con mentalità positiva e quindi tentare di pensare al mondo circostante in modo nuovo, valutando le possibilità offerte dalla situazione.

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