Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Vaccini a scuola, resta l’obbligo, ma scatta l’autocertificazione

Vaccini a scuola, resta l’obbligo, ma scatta l’autocertificazione

Rivoluzione in vista nelle vaccinazioni obbligatorie, ma soprattutto nelle iscrizioni a scuola: le vaccinazioni obbligatorie previste per andare a scuola da 0 a 16 anni resteranno le stesse introdotte dal precedente Governo, ma i genitori non dovranno portare nessun tipo di documento sanitario a scuola per dimostrare che i figli sono in regola.

 

 

E i controlli? Verrebbero effettuati a campione, ma non ci sarebbe necessità di presentare nessuna certificazione della Asl.

Sarà sufficiente una semplice autocertificazione delle avvenute vaccinazioni e non, come attualmente previsto, la certificazione di avvenuta vaccinazione da parte della Asl.

La scadenza della presentazione della certificazione Asl alle scuole era stata fissata al 10 luglio, ma le cose potrebbero cambiare. Secondo le prime indiscrezioni dell’Ansa, pare infatti che entro la giornata di domani potrebbe essere presentato un provvedimento amministrativo dei ministeri Salute e Istruzione.

Potrebbe essere questa la via di mezzo individuata dal Ministro della salute Giulia Grillo e dal ministro dell’istruzione Marco Bussetti per poter aggirare il decreto Lorenzin: in questo modo la legge resterebbe inalterata e tutti i bambini potrebbero entrare a scuola.

La vera e propria legge, con la fine dell’obbligo dei 10 vaccini, e la conferma di soli 4, potrebbe arrivare fra qualche mese, ma per il momento, la soluzione sarebbe questa: presentare la propria autocertificazione entro cinque giorni dall’iscrizione anche condensando che al momento non è neppure pronta l’anagrafe vaccinale di cui si parlava da mesi. Il Ministro ha spiegato in Parlamento che non si tratterà di una semplice proroga, ma di una vera e propria “semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di anni sedici, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia.

 

photo credits | think stock

 

Lascia un commento