Organizzati e senza scrupoli. Sono queste le principali caratteristiche della banda di rapinatori a “conduzione familiare” che è stata arrestata dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo. Gli arresti sono stati 10, e sono stati effettuati durante la scorsa notte a Bagheria, un comune del palermitano.
Secondo quanto affermato dalle forze dell’ordine, sarebbero almeno 9 i colpi messi a segno ad esercizi commerciali, soprattutto tabaccherie, pompe di benzina e banche. Ma ciò che rende “particolare” questi malviventi è che ormai avevano costituito una banda a “conduzione familiare”. Infatti nell’organizzazione ad ognuno spettava un ruolo preciso. Al vertice dell’organizzazione Rosario Schillaci, 40 anni, bagherese pregiudicato, la convivente di 32 anni, il nipote di 23.
Ma per le loro rapine arrivavano addirittura ad usare anche il figlio piccolo della donna, 10 anni, che veniva sfruttato per effettuare i sopralluoghi nei locali commerciali che poi in un secondo momento dovevano essere rapinati. Difatti, la banda era a dir poco organizzata. Nessun colpo veniva fatto a caso. Secondo gli inquirenti erano riusciti a “prelevare” almeno 100 mila euro durante i loro raid.
Le indagini erano in corso già da alcuni mesi, e sono risultate fondamentali per il loro esito positive alcune intercettazioni telefoniche. Da quanto emerge, i rapinatori erano soliti usare pistole giocattolo o coltelli. Ecco il commento all’operazione diTeo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo: “Negli ultime due settimane i carabinieri di Palermo hanno arrestato su ordine dell’autorità giudiziaria una quindicina di persone dedite a rapine a tabaccai, farmacisti, gestori di distributori di carburante ed esercenti vari. Si tratta di rapinatori seriali in quanto ritenuti responsabili di una serie di rapine avvenute nell’ultimo anno. Gli arresti sono il risultato di indagini subito avviate dai carabinieri allorquando ci si è resi conto che questo odioso reato era in leggera crescita”.
Inoltre, il comandante evidenzia che: “a livello nazionale, evidentemente per la difficile congiuntura economica, nell’ultimo anno si è registrato un aumento dei reati predatori, in particolare di furti e rapine commessi ai danni di passanti o esercizi. Tuttavia il numero di tali reati consumati nella provincia di Palermo resta molto al di sotto di quello delle altre grandi metropoli italiane e, quindi, i livelli di sicurezza complessivi possono ritenersi buoni”.