A distanza di una settimana dalla strage di Newtown, in cui hanno trovato la morte 20 bambini tra i sei e i sette anni e 7 adulti, le autorità statunitensi hanno sventato un nuovo potenziale attentato, ordito da una sedicenne, che progettava di compiere una serie di omicidi nel proprio liceo per poi suicidarsi. La polizia è intervenuta grazie alla denuncia del proprietario di un canale web canadese di Youtube, sul quale la ragazza aveva anticipato le proprie intenzioni.
“Ho intenzione di fare parecchio male… di uccidere… di assassinare la gente del mio college – si era vantata – Lavoro come assistente del professore, quindi nessuno potrà scoprire che sto pianificando di far esplodere la scuola“.
Entro tre ore dalla segnalazione, la sedicenne è stata identificata e interrogata nella propria abitazione di Mesa, un sobborgo di Phoenix. La ragazza ha confessato di aver pianificato l’attentato al complesso della Red Mountain prima che avvenisse la strage di Newtown.
La liceale intendeva tagliare i cavi delle vetture di sicurezza, auto elettriche che percorrono il campus, per avere il tempo di mettersi in salvo dall’esplosione che aveva progettato di causare, raggiungere quindi il cancello del complesso, dal quale avrebbe poi sparato ai superstiti in fuga.
Nell’abitazione della giovane sono state in seguito rinvenute tre pistole e gli stessi genitori hanno dovuto ammettere che la figlia, con precedenti psichiatrici, aveva ultimamente cominciato a chiedere dove si trovassero.
L’ondata di follia omicida non accenna a placarsi, al contrario sembrano moltiplicarsi gli allarmi per tentate stragi. In Florida un adolescente è stato arrestato per un messaggio postato su Facebook in cui minacciava di voler portare a scuola una pistola per sparare a tutti. La psicosi ha ormai raggiunto livelli di guardia e il Presidente Obama, pur ricordando il diritto sancito dalla Costituzione americana di possedere armi gestite responsabilmente, ha promesso che farà tutto ciò che è in suo potere per porre un freno alla violenza dilagante.