Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Trump presidente: “E’ il momento di unirci”. Clinton: “Doloroso, lo sarà a lungo”

Trump presidente: “E’ il momento di unirci”. Clinton: “Doloroso, lo sarà a lungo”

Il candidato repubblicano Donald Trump, 70 anni, ha trionfato a dispetto di ogni previsione alle elezioni presidenziali statunitensi contro la democratica Hillary Clinton, e da gennaio sarà quindi ufficialmente il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Subito dopo la vittoria, Trump è salito sul palco assieme alla famiglia, visibilmente emozionato, e ha pronunciato un discorso dai toni più distensivi rispetto a quelli adoperati in campagna elettorale, dicendo: “Sarò il presidente di tutti gli americani. E’ il momento di unirci e superare le divisioni“. Si è poi congratulato con la candidata democratica, che gli aveva telefonato poco prima per ammettere la sconfitta, e ha assicurato che gli Stati Uniticercheranno alleanze e non conflitti nel mondo” e che “tutte le persone finora dimenticate non lo saranno più“, un concetto poi ribadito su Twitter.

Hillary Clinton, invece, ha parlato solo quando in America era già mezzogiorno, dopo che, nella notte, era stato il capo della campagna John Podestà a congedare i supporter democratici presenti al Javits Center, e, anche lei molto emozionata, ha ammesso dal New Yorker Hotel di Manhattan: “E’ doloroso e lo sarà per lungo tempo”. Dopo aver ringraziato Obama e la first lady per quanto fatto in questi otto anni e i volontari e i giovani della sua campagna, ha esortato questi, commuovendosi fino alle lacrime: Non fermatevi mai, non scoraggiatevi, abbiamo bisogno che continuiate a lottare“. Un pensiero particolare l’ha poi rivolto “a tutte le donne, soprattutto alle ragazze che hanno posto la loro fiducia in questa campagna, voglio dire che nulla mi ha reso più orgogliosa di essere il vostro campione. So che non abbiamo ancora rotto quel tetto di cristallo, ma spero che un giorno accadrà e che questo succeda prima di quanto oggi riteniamo possibile”. Infine, ha invitato ad “accettare questo risultato”.

Il presidente uscente Barack Obama ha invece ringraziato entrambi i candidati dicendo: “Sono orgoglioso di Hillary Clinton, è stata ed è molto importante per le donne. Non è un segreto che io e Trump abbiamo idee differenti ma dobbiamo unire il Paese“. Obama ha quindi concluso: “Lascio un Paese migliore di otto anni fa e lavorerò per una transizione di successo, perché siamo tutti un’unica squadra”, facendo sapere di aver invitato ufficialmente il neo-presidente alla Casa Bianca per oggi, “per aggiornarlo sui piani per la transizione“. La vittoria di Trump ha colto un po’ di sorpresa quasi tutti i leader internazionali. Per il presidente francese Francois Hollande,Si apre un periodo d’incertezza. Questa elezione americana va affrontata con lucidità e chiarezza, bisogna essere vigili e sinceri con il partner Usa“. La cancelliera tedesca Angela Merkel, in una nota, si è congratulata con Trump, offrendogli “stretta collaborazione“, e ha garantito che “il partenariato con gli Usa rimane la pietra angolare della politica estera tedesca”.

Soddisfatto il presidente russo Vladimir Putin, che ha auspicato il “superamento della crisi” nei rapporti con l’America, assicurando: “La Russia è pronta a fare la sua parte“. Il premier italiano Matteo Renzi ha augurato “buon lavoro” al nuovo presidente statunitense, dicendosi convinto “che l’amicizia italo-americana continuerà forte e solida”, e sottolineando però che si tratta di un “fatto politico nuovo“. Gioiscono, invece, i leader di estrema destra, come la leader del Front Nazional francese Marine Le Pen, che, quando il risultato ancora non era ufficiale, ha scritto su Twitter: “Felicitazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!” Per il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, la vittoria di Trumpè una botta alla globalizzazione” e “la rivincita del popolo, del coraggio, dell’orgoglio, dei temi del lavoro e della sicurezza, alla faccia dei banchieri, degli speculatori, dei cantanti, dei giornalisti e dei sondaggisti”. Le Borse hanno aperto in calo, ma poi hanno virato al rialzo. Intanto, però, migliaia di persone si sono riversate in piazza per le strade delle principali città americane con slogan e cartelli come “Not my president“, e a New York vi sono stati trenta arresti.

Photo Credits | Joseph Sohm / Shutterstock

Lascia un commento