Il famoso Bar Platti di Torino non ha chiuso le saracinesce, neppure per il suicidio di una donna avvenuto all’interno dei proprio bagni.
Siamo nella Torino bene, corso Vittorio Emanuele, dove questo famoso locale, fondato nel 1875, è da sempre simbolo di eleganza e raffinatezza.
Il caso già fa discutere. Sembra che ieri mattina la donna in questione, Christine M.66 anni, nata a Parigi ma residente da diversi anni a Torino, fosse seduta ad un tavolino quando si è poi recata in bagno e si è sparata un colpo di pistola con una calibro 38 special.
Accanto al cadavere è stata poi anche ritrovata una lettera in cui la donna spiegava ai familiari che alla base del suo ultimo estremo gesto c’erano le sue disperate condizioni di salute.
Questo caso ha provocato sgomento soprattutto per la decisione del titolare del Bar Pierina Giani di non chiudere l’esercizio.
“Non ho chiuso perché non mi è sembrato opportuno, si è trattato di una fatto grave, ma voluto dalla signora” queste le ciniche parole della signora Giani. Nonostante, tra l’altro, a detta dei camerieri Christine fosse spesso ospite del Bar, gentile e pronta a lasciar sempre la mancia.
Così… in un clima alquanto surreale la mattinata va avanti. Giunge la Polizia, si fanno rilievi, il corpo senza vita di Christine viene portato via. Il tutto mentre i camerieri si affrettavano a pulire via il sangue, per permettere agli altri clienti di continuare a far colazione come se nulla fosse.
“Se ci fosse stato un omicidio avrei chiuso, ma è stato un incidente come un altro, come se qualcuno fosse morto per un malore” si giustifica la signora Giani.
Un pizzico di sensibilità e rispetto sarebbe stato gradito.