L’adolescenza è un periodo difficile della vita di ognuno. Le emozioni, i problemi e perfino la vita stessa sembrano più grandi di se e fanno paura. Questo è il caso di un ragazzo di 14 anni che avuto paura ed ha preso la decisione peggiore: farla finita.
Succede a Corio, in provincia di Torino, e più precisamente nei pressi del ponte Fandaglia, lungo la strada provinciale 22. Il ragazzo si allontanato dopo la scuola e si è diretto verso la periferia, si suppone vagando a lungo, gli ultimi a vederlo sono stati i compagni di scuola.
La sua situazione scolastica era decisamente problematica. Il ragazzo non riusciva a stare al passo e le pressioni ad impegnarsi di più da insegnanti e famiglia si facevano sempre più urgenti e decise.
I genitori non immaginavano che il disagio del figlio fosse arrivato a questo punto e si stanno disperando per non averlo capito prima e magari tentato di fare qualcosa.
Purtroppo il giovane aveva deciso e mentre raggiunge il ponte manda l’ultimo disperato sms al padre in cui confessa di non riuscire più a sopportare la situazione e che preferiva buttarsi di sotto. Poi la corsa e la chiamata della polizia e dell’ambulanza, ma i soccorsi arrivano troppo tardi e possono solo ricoverarlo d’urgenza all’ospedale.
In Italia, come in molti altri paesi avanzati, l’insuccesso scolastico è spesso causa di azioni disperati da parte di adolescenti. Non sempre la reazione è così grave e di solito ci sono brevi fughe, con un rapido ritrovamento da parte della polizia. Non è stato questa purtroppo la reazione del giovane piemontese, che adesso giace fra la vita e la morte sotto i ferri dei medici che cercano di salvarlo.
Gli assistenti sociali e la polizia indagano eventuali omissioni dei genitori o degli insegnanti, ma sembra che non ce ne siano e le indagini si svolgono solo per questioni di rito.