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Terzo pacco bomba già recapitato: allarme e super controlli

Terzo pacco bomba già recapitato: allarme e super controlli

Gli inquirenti sembrano nutrire pochi dubbi sul fatto che un terzo pacco bomba sia già stato recapitato. Questo alla luce di quanto si legge nel volantino, contenuto nel plico che ha ferito il direttore generale di Equitalia Marco Cuccagna. Le parole scritte sarebbero identiche a quelle rivolte al presidente della Deutsche Bank Josef Ackermann, tranne che per la frase che identifica il bersaglio. “Morte alle banche” declama lo scritto tedesco, “Morte agli usurai” quello italiano. In aggiunta: “Non suicidatevi. Ribellatevi”. E siccome si parla di 3 bombe da recapitare resta da capire chi sia ora il terzo destinatario.

Secondo gli inquirenti è lunedì il giorno chiave per comprendere. Il giorno in cui, di rientro dal Ponte dell’Immacolata, la posta sarà recapitata. Pertanto massima sarà l’allerta nelle banche, negli istituti di credito, nelle caserme, nelle carceri. In passato poliziotti e personale lavoranti nei penitenziari sono sempre stati inseriti nella lista della spedizioni e, anche stavolta, i militanti del Fai, la Federazione anarchica informale potrebbero rispettare lo stesso copione. Pertanto gli esperti si cimentano in varie ipotesi, consapevoli di poter essere smentiti qualora il terzo ordigno fosse ritrovato.

“Banche, banchieri, zecche e sanguisughe” sono citati nei documenti di rivendicazione recuperati. Le “zecche” potrebbero essere proprio le forze dell’ordine, così definite su numerosi siti identificabili come anarchici. E proprio sul web si indirizzano le ricerche della Digos e del Ros, nel tentativo di rintracciare l’ultimo destinatario dell’ordigno, seppur nel timore che un eventuale fallimento dell’azione di questa cellula che si firma “Free Eat & Billy”, (in onore di due anarchici indonesiani detenuti per l’assalto a un bancomat a Yogyakarta, avvenuto nello scordo ottobre) potrebbe incitarla a compiere un nuovo gesto eclatante. “Non abbiamo bisogno di specialisti dell’azione, chiunque può armare le proprie mani, chiunque può assemblare il proprio pacco regalo” si legge nel volantino. Concentrandosi sugli elementi raccolti nel corso delle ultime ore, si sa che l’indirizzo del mittente, indicato su entrambi i plichi inviati è: Via Giuseppe Mazzini-Milano.

Poichè, come fa notare chi si occupa delle indagini: “Gli attentatori in passato hanno sempre indicato la vera città di provenienza anche per evitare il rischio che il pacco spedito da un luogo diverso da quello indicato sulla busta potesse destare sospetti nell’addetto all’ufficio che lo ha ritirato”, ci si concentra sugli uffici postali di Roserio e di Peschiera Borromeo sperando di rinvenire annotazioni utili che servano a individuare la provenienza dei plichi. La data della consegna a Roma e Francoforte è sicuramente quella del 7 dicembre. Solo che in Germania il pacco è stato prelevato subito e grazie ad un collaboratore di Ackermann, l’esplosione è stata evitata. Essendo questi, giorni semifestivi, l’attenzione è concentrata ora sulla giornata di domani.

 

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