Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Nuova bomba contro la sede Equitalia di Olbia

Nuova bomba contro la sede Equitalia di Olbia

Continuano gli attacchi alle sedi di Equitalia. Un’altra bomba, dopo le buste sospette  fatte recapitare nei giorni scorsi a Milano, stavolta contro  la sede dell’agenzia nazionale per la riscossione dei tributi di Olbia,  in provincia di Sassari.  Il fatto è accaduto lunedì sera, durante la notte di Santo Stefano. L’ordigno è stato giudicato dagli artificieri di basso potenziale, costituito prevalentemente  da gelatina, secondo le prime rilevazioni.

Fortunatamente l’esplosione ha causato solo lievi danni, limitati alla struttura:   la deflagrazione, difatti,  ha fatto saltare in aria solo una parte del portone d’ingresso. Secondo le prime ricostruzioni, l’orario dell’attentato è da collocarsi intorno alle 20 e 30.

Gli attentatori hanno agito in località Colcò, una zona periferica di Olbia. Sono stati favoriti dall’ubicazione dell’agenzia che si trova in un luogo poco frequentato e che, in quel momento, visto il giorno festivo, era quasi totalmente deserto.  L’esplosione non ha interessato gli edifici adiacenti, ha causato danni esclusivamente  alla vetrata esterna dell’edificio che ospita l’agenzia.

Sul posto sono intervenuti, oltre alla polizia municipale, anche i carabinieri del reparto di Olbia. Gli inquirenti al momento stanno vagliando le immagini che sono in loro possesso, difatti nella zona sono presenti numerosi sistemi di videosorveglianza che, si spera, potrebbero aver ripreso chi ha posizionato l’ordigno. Al momento non risultano rivendicazioni. A differenza dell’altro ordigno che il 9 dicembre aveva ferito il direttore generale di Equitalia Marco Cuccagna, difatti il pacco esplosivo era stato allora rivendicato dalla Federazione anarchica informale.

Purtroppo Olbia non è nuova a questi fatti. Difatti, già nel 2003, un ordigno fece saltare in aria le concessionarie della Bmw e della Peugeot, in un luogo non lontano dall’attuale sede di Equitalia.

La Sardegna, quindi, dopo manifestazioni civili, inizia a far sentire la sua protesta usufruendo di mezzi molto più duri. Nella regione sarda, la protesta contro Equitalia è molto estesa: ci sono, purtroppo, migliaia di imprese e professionisti che sono indebitati o già falliti per l’impossibilità di pagare le cartelle esattoriali.

Lascia un commento