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Terremoto in Emilia, risarcimento a famiglia al massimo di 600€

Terremoto in Emilia, risarcimento a famiglia al massimo di 600€

Arrivano i primi fondi per l’emergenza terremoto in Emilia. Il limite massimo è di 600€ a famiglia, per tutti coloro che hanno avuto la casa daneggiata dal sisma in maniera tale non potervi rientrare. A renderlo noto è l’ordinanza frimata dal capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli.

«Se in casa c’è una persona di età superiore ai 65 anni o diversamente abile -si legge nell’ordinanza- il contributo aumenta di 200 euro per ognuna di queste persone. Chi viveva solo invece potrà ricevere 200 euro». Ecco i primi interventi urgenti riportati nel documento che poi spiega chi dovrà attuare le misure previste. Il Direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile della regione Emilia Romagna -si legge nell’ordinanza- e il direttore generale della Direzione generale di protezione civile, polizia locale e sicurezza della regione Lombardia, sono nominati responsabili dell’attuazione degli interventi di assistenza alla popolazione rispettivamente per le province di Bologna, Modena e Ferrara e per la provincia di Mantova”.

Sempre i direttori della protezione civile di Emilia Romagna e Lombardia,«per il tramite dei sindaci dei comuni interessati, sono autorizzati ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa alla data del sisma sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, un contributo per l’autonoma sistemazione fino ad un massimo di 600 euro mensili, e, comunque, nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare abitualmente e stabilmente residente nell’abitazione».

Per ciò che concerne l’assistenza dei cittadini, l’ordinanza si esprime in questi termini: “L’attività di assistenza alla popolazione consiste nella fornitura di pasti e primi generi di conforto, nella sistemazione alloggiativa, nell’organizzazione di servizi di trasporto pubblico e privato, nelle verifiche di agibilità degli edifici ordinari e di altre strutture, finalizzate al rientro tempestivo della popolazione nelle proprie abitazioni e alla salvaguardia della pubblica incolumità”.

Ricordiamo che per questi primi interventi urgenti, sono stati messi a disposizione 10 milioni di euro dei 50 stanziati dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 22 maggio.

 

 

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