Continua a tremare la terra in Emilia Romagna, dove la prima notte è trascorsa sotto la pioggia, accompagnata da altre scosse. Le scosse sono avvenute tra le province di Ferrara e Modena – l’epicentro è stato nei pressi di Bondeno, Sant’Agostino e Finale Emilia, in provincia di Modena – ed è stata avvertita chiaramente dalla popolazione.
Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, una scossa è avvenuta alle ore 1:04 con un magnitudo di 3,7, mentre altre scosse più forti sono state avvertite intorno alle 3 ed alle 4 di mattina, stavolta nelle zone – le stesse più colpite dal terremoto di ieri – fra Mirandola, San Felice e Finale Emilia, sempre in provincia di Modena. Per tutta la giornata di ieri, le scosse non hanno dato tregua alla popolazione che, per la paura, ha preferito dormire nei centri di accoglienza allestiti nei palazzetti dello sport ed in molti alberghi, anche se le loro case non erano danneggiate.
Continuano ad aumentare i danni nei centri storici dei piccoli comuni fra le province di Modena e Ferrara, dove sono state chiuse determinate zone, proprio a causa dei ripetuti crolli dei palazzi più antichi. A Sant’Agostino – in provincia di Ferrara – si è aperta una voragine di ben 20 metri sulla facciata laterale del municipio, oltre a registrarsi ulteriori crolli dovuti alle scosse continue. A Finale Emilia, ieri, è anche venuta giù una torre.
Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile, ha dichiarato: “Da stamane inizieranno le verifiche statiche delle abitazioni civili che non hanno subito gravi danni. A registrare i danni maggiori è stato il patrimonio artistico e storico. Che nel 2012 crollino coperture di capannoni costruiti negli anni 2000 deve fare riflettere più di tante altre cose“, spostando l’attenzione sul grave problema della sicurezza delle strutture e della mancanza di prevenzione, punti fondamentali per evitare tragedie del genere che continuano, invece, ad essere trascurati.