Secondo quanto reso noto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), sono state otto le scosse di terremoto registrate nella notte in Emilia Romagna, che continua ad essere messa a dura prova. La più forte registrata è stata di magnitudo 4.3 della scala Richter ed è avvenuta alle 3:48 del mattino a 10.8 chilometri di profondità, con epicentro tra le province di Mantova, Reggio Emilia e Modena. All’1:26, un’altra scossa di terremoto di magnitudo 3 della scala Richter è stata avvertita dalla popolazione. Non si registrano vittime o danni.
“Negli ultimi giorni, ho seguito molto la questione terremoto. Adesso vedremo, non so se sia stato convocato un consiglio dei Ministri o quando arriverà“, ha dichiarato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dalla hall di un albergo di Varsavia.
“La situazione sismica dell’Italia è mutata“, ha commentato invece il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che lancia un appello al Governo perché provveda “urgentemente a fare ricerche ad ampio raggio per riscrivere la carta sismica dell’Italia“, ricordando che sono già stati stanziati 43 milioni di euro per le zone colpite dal terremoto in provincia di Mantova. Si tratta di zone che “ritenevamo fino a ieri prive di rischio, invece sono accaduti lì e sono devastanti“, ha concluso.
16.085 è il numero delle persone assistite dal servizio nazionale di Protezione Civile. 45 sono i campi di accoglienza, 64 le strutture al coperto – come scuole, palestre, caserme, vagoni letto ed alberghi messi a disposizione per ospitare gli sfollati – 14.596 i cittadini assistiti solo in Emilia Romagna. Il totale, infatti, si riferisce alle persone assistite in Emilia Romagna, ma anche in Lombardia ed in Veneto, anch’esse regioni colpite dal sisma. Questi sono i dati forniti dalla Protezione Civile.