E’ bufera sulla giunta regionale della Lombardia guidata dal leghista Roberto Maroni, dopo l’inchiesta nell’ambito della quale è stato arrestato, martedì, il vicepresidente ed ex assessore alla Salute Mario Mantovani, di Forza Italia, con l’accusa di corruzione e concussione sugli appalti nella sanità, assieme al suo collaboratore Giacomo Di Capua e ad un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi, e che vede indagato per turbativa d’asta, assieme ad altre undici persone, l’assessore all’Economia Massimo Garavaglia, della Lega Nord, braccio destro di Maroni.
Il leader del Carroccio Matteo Salvini, intervistato ieri da “La Telefonata” su Canale 5, ha infatti definito l’arresto di Mantovani “un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi”, e, alla domanda se secondo lui ora la giunta Maroni rischia, ha risposto: “Ma figurati, perchè qualche giudice si è alzato male! Ricordo che la Regione Lombardia l’anno scorso ha curato un milione e mezzo di persone e centinaia di migliaia di italiani arrivati da altre regioni. Ieri c’è stata una giornata di sputtanamento mediatico sulla migliore sanità europea e anche sulla Lega”. A proposito di Garavani, invece, Salvini ha affermato: “Sapete perchè è stato indagato anche un assessore della Lega? Perchè ha ascoltato, ha girato la lettera di protesta arrivata da un’associazione di volontariato che gestisce il servizio di ambulanze per i malati dializzati. Mi autodenuncio: anche io giro lettere e telefonate di decine di associazioni di volontariato“.
Intanto, però, Pd e Movimento 5 Stelle hanno annunciato una mozione di sfiducia contro il governatore, che per il leader del centrosinistra alla Regione Lombardia Umberto Ambrosoli dovrebbe dimettersi, poichè, ha spiegato, “Sarebbe un gesto di responsabilità, anche se so che chiedo l’impossibile. Il presidente non ha colto le occasioni per fare pulizia, sa che c’è un problema e si gira dall’altra parte”. I grillini, invece, non hanno partecipato alla prima parte della commissione Sanità e hanno portato un cesto di arance per Mantovani alla giornata della trasparenza, dove avrebbe dovuto intervenire. Quest’ultimo, intanto, pur dicendosi estraneo ai fatti, ha fatto sapere tramite il suo avvocato che si autosospende da vicepresidente della Regione Lombardia.
Garavaglia, invece, non intende lasciare l’incarico di assessore, e si è detto anch’egli innocente e “più che sereno”. Maroni, da Bruxelles, ha dato ragione al leader del suo partito, affermando: “La giunta non è a rischio. Abbiamo visto gli atti e li stiamo analizzando e se verrà confermato quello che abbiamo visto non ci sono tangenti. La sanità lombarda è eccellenza, quello dei giudici è un attacco politico”. Il governatore dovrebbe riferire delle conseguenze dell’indagine nella prossima seduta del consiglio regionale, prevista per il 20 ottobre. Oggi, nel carcere di San Vittore, si terranno davanti al gip Stefania Pepe gli interrogatori di garanzia di Mantovani e degli altri due arrestati, Di Capua e Bianchi.
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