Con il prestito da 100 miliardi di euro che l’Unione Europea ha messo a disposizione delle banche, anche la Spagna è entrata ufficialmente nel novero dei Paesi ad alto rischio. Il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ci tiene tuttavia a sottolineare le differenze con la Grecia: l’Europa infatti ha concesso “una linea di credito per le banche spagnole”, ma “questo aiuto non avrà conseguenze sul deficit” e “non vi sono condizioni” imposte alla Spagna per ottenerlo.
Non si tratta dunque di un operazione di salvataggio, per il premier spagnolo, che ha sottolineato il fatto che senza le riforme avviate dal suo governo, la Spagna non avrebbe ricevuto aiuti e ha negato vi siano state pressioni da parte dell’Unione Europea affinché il prestito fosse accettato. Il governo aveva infatti cercato fino all’ultimo momento di evitare il ricorso agli aiuti europei, sostenendo di essere in grado di fronteggiare la crisi con i propri mezzi, ma negli ultimi giorni la situazione è precipitata, soprattutto in seguito alla declassazione da parte di Moody’s di ben 16 banche spagnole avvenuta a maggio. La Spagna, che detiene attualmente rating A3 con outlook negativo, accettando gli aiuti si è esposta al rischio di nuovi downgrade: ”Il problema bancario spagnolo – ha precisato Moody’s – è in gran parte specifico al Paese e quindi non dovrebbe rappresentare una fonte di contagio per gli altri Paesi dell’eurozona ad esclusione dell’Italia che è altrettanto sempre più dipendente dalla Bce per il finanziamento delle sue banche”.
Cos’è la Tobin Tax?
Cerchiamo di capire in cosa consiste la famosa Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie