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I Greci vogliono restare in Europa, lo dice un sondaggio

Si avvicina il 17 giugno, giorno della nuova consultazione elettorale in Grecia, dopo l’esito negativo dello scorso 6 maggio e i risultati di un sondaggio della Gpo per la stazione televisiva Mega, confermerebbero la volontà dei greci di rimanere nella zona dell’euro. L’80,9% degli intervistati vuole ad ogni costo che il Paese rimanga in Europa.

UE: la Grecia deve restare. Asse Monti-Hollande

L’Unione Europea vuole che la Grecia resti nell’Eurozona, a patto che rispetti gli impegni presi. Questo il messaggio lanciato dal vertice UE tenutosi ieri a Bruxelles rivolto ai cittadini greci, in procinto di esprimere la propria volontà tramite le elezioni del 17 giugno.
“Siamo del tutto consapevoli degli sforzi significativi già compiuti dai cittadini greci”, ha dichiarato il Presidente UE Van Rompuy, sottolinenado però che “l’Eurozona ha mostrato una solidarietà considerevole, avendo già erogato insieme al Fondo monetario internazionale circa 150 miliardi di euro a sostegno della Grecia dal 2010”.
I Capi di Stato europei hanno confermato l’intenzione di impegnare i fondi strutturali e altri strumenti per riportare la Grecia sulla strada del risanamento e della crescita.
Alla cena informale, durata circa sei ore, sono stati effettivamente discussi i punti che saranno all’ordine del giorno al summit europeo previsto per fine giugno. La proposta più interessante riguarda gli Eurobond, che consentirebbero ai Paesi dall’economia più traballante di finanziare il proprio debito per liberare capitali da utilizzare in chiave anticiclica. Il neopresidente francese Hollande, spinge molto in questa direzione, non ritenendo accettabile che nella stessa zona monetaria alcuni titoli di Stato si vendano al 6% d’interessi mentre altri a tasso zero. Puntare sulla crescita, dunque, e non solo sul rigore, come preme invece alla Cancelliera tedesca Angela Merkel, timorosa che venga intaccata la stabilità economica della Germania.

Pikramenos giura come primo ministro ad interim

La crisi economico politica che ha colpito la Grecia è giunta al suo ennesimo atto. Oggi Panayiotis Pikramenos, 67 anni, ha prestato giuramento da primo ministro ad interim in attesa che la popolazione dello Stato ellenico torni alle urne il prossimo 17 giugno, dopo l’esito negativo della consultazione elettorale dello scorso 6 maggio. La cerimonia si è svolta nel palazzo presidenziale della capitale alla presenza dell’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronimos, come vuole la tradizione locale.

 
A nulla sono valsi nei giorni scorsi i tentativi del Presidente della Repubblica Karolos Papoulias di far costituire dalle forze politiche un governo d’emergenza, il risultato troppo frammentato delle elezioni di maggio non ha permesso che i partiti giungessero ad un accordo di massima, portando alla decisione di nuove elezioni che nelle intenzioni dello stesso Papoulias dovrebbero sbrogliare la matassa. Da qui la scelta di Pikramenos come ministro ad interim.

In vendita le isole dell’arcipelago greco

Mentre in Italia con l’Imu che incalza sono tanti i proprietari di case che stanno seriamente pensando di vendere i loro immobili, all’estero orde di investitori si preparano a valutare la possibilità di acquistare le isolette dell’arcipelago greco, vittime anch’esse dell’eccessiva tassazione. Il Governo greco, è risaputo, si trova in difficoltà e ha pensato bene di aumentare le imposte di possesso anche sugli incomparabili panorami naturali costituiti appunto da queste isole. Gli attuali proprietari sarebbero quindi sul punto di sbarazzarsene.

 
La vendita di Oxia di proprietà della famiglia greco-australiana Stamoulis sarebbe ormai cosa fatta. L’isola si trova nel Mar Ionio a soli 38 km da Itaca, quella di Ulisse, la superficie è di 500 ettari e sebbene parte di essa sia sotto la protezione di un ente naturalistico, il resto può essere sfruttato per scopi turistici, progetto a cui probabilmente sta pensando il magnate del Qatar ormai prossimo all’acquisto per una cifra che si aggirerebbe intono a “soli” cinque milioni di euro, rispetto a una valutazione iniziale di 6,9 milioni.