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Stretto di Messina, scoperta una nuova faglia. Ponte in bilico

Stretto di Messina, scoperta una nuova faglia. Ponte in bilico

La scienza va avanti e questa volta potrebbe compromettere l’iter di realizzazione del celeberrimo ponte sullo Stretto di Messina. A porre in bilico le sorti della faraonica opera è la scoperta di nuove faglie nell’area dello stretto che potrebbero compromettere la sicurezza del ponte stesso. Secondo uno studio geologico-geofisico condotto con la nave oceanografica Urania (campagna TIR10, Ottobre 2010), da un gruppo di ricerca dell’ Università La Sapienza di Roma, degli Istituti di Scienze Marine (Ismar), di Geologia Ambientale e Geoingegneria (Igag) e per l’Ambiente Marino Costiero (Iamc) del Cnr, e dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). sponsorizzatoa dal Dipartimento di Scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente (Dta/Cnr) per un rilancio del Progetto Crop (Crosta Profonda), si è rilevato che la regione dello Stretto di Messina è interessato da un complesso sistema di faglie localizzate sotto lo Stretto che potrebbero essere causa di violenti terremoti. Conclusioni che potrebbero compromettere il progetto del Ponte: “Non possiamo entrare nel merito delle scelte – dicono gli studiosi- cioè che è certo è che non si può prevedere l’entità dei terremoti che potrebbero provocare queste faglie finora sconosciute”. La notizia è stata diffusa dal Tg Leonardo, il notiziario scientifico targato Rai.

 

Secondo gli studiosi il terremoto che potrebbe generarsi supererebbe i sei gradi Richter. Se si realizzasse un ponte capace di resistere ad una magnitudo di 7 gradi, allora se ne potrebbe parlare, sempre che le stime di potenza della faglia fossero accertate col tempo. In caso contrario è evidente che l’opera potrebbe e dovrebbe a rigor di logica subire una battuta d’arresto

 

La zona non è nuova a sismi di proporzioni notevoli. Il ricordo va al terremoto di Messina, sebbene la faglia non sembra esser la medesima anche se all’epoca gli studi non erano ovviamente quelli possibili con le moderne e attuali tecnologie. Fu però il terremoto più forte originatosi nel nostro paese che supero il 7°grado Richter. Di 8 mila case ne rimasero in piedi poco più di 2 mila.

 

 

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