La Chiesa in Svezia perde colpi e, per cercare di avvicinarsi ai giovani, deve prima avvicinarsi a quello che è il loro mondo. Così Olle Idestrom, reverendo della chiesa All Saints della capitale Stoccolma, nel tentativo di avvicinare i ragazzi più giovani alla Chiesa e contrastare l’imperversante calo del loro avvicinarsi alla preghiera, ha chiamato un dj di musica techno per un appuntamento mensile.
Si, avete capito proprio bene. Simon Klemenjak, questo è il nome del dj, ogni mese allestisce insieme al reverendo Idestrom una vera e propria dance hall tra banchetti e crocifissi, pur di richiamare i giovani alla preghiera.
Così il venerdì, invece di pregare in silenzio e cantare angelici inni, la Chiesa si trasforma, grazie ai suoni techno e alle luci ultraviolette, in una sorta di discoteca all’interno di un centro giovanile, piuttosto che in un servizio religioso offerto dalla Chiesa Luterana.
“È stata una sensazione incredibile” dichiara il 21enne dj Klemenjak, dopo la storica performance del brano “Never leave me”.
“C’è già una messa rock, una messa jazz e una messa hip hop” ha dichiarato il 28enne reverendo, “ma ascoltiamo soprattutto musica da disco, questa ci piace ballare e quindi ci è sembrata una scelta naturale”.
E sembra davvero funzionare. C’era un numero di persone maggiore ai 400 posti a sedere presenti in chiesa, rispetto alla tradizionale messa domenicale che vede numerosi banchi vuoti.
“È stato davvero divertente, sorprendente. Andare in Chiesa non è mai stata una delle mie attività preferite, ma dopo questa messa mi sembra davvero una gran cosa” ha dichiarato la 15enne Ella Schwarz, 15.
Idestrom ritiene che questo tipo di messa rappresenti la strada verso il progresso. “La gente dice che questa è il tipo di cose di cui ha bisogno la Svezia. Sviluppare cioè dei servizi che siano a disposizione anche dei fruitori più giovani, a cui piace questo tipo di musica”.
Non tutti però sono entusiasti dell’idea. Ad esempio, Dan Kareliusson, un rappresentante del partito nazionalista della democrazia svedese, ritiene che “in città ci siano già abbastanza luoghi di intrattenimento da coprire ampiamente tutti i gusti”e che pertanto la Chiesa debba rimanere un luogo fonte di spiritualità.
Par Sandberg, invece, portavoce della Diocesi di Stoccolma, “le congregazioni possono gestire indipendentemente le loro attività all’interno della Chiesa; questo perchè la Chiesa Luterana è diversa da quella Cattolica, dove potrebbe esserci un insieme di regole alquanto diverse”.
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