Dopo la riforma del lavoro, sui tavoli dell’esecutivo arriva lo spending review, che, come sottolineato dal Presidente del consiglio Mario Monti, non è una nuova manovra di finanza pubblica, ma una riforma strutturale. Monti ha sottolineato che per evitare l’aumento dell’IVA ad ottobre occorrono 4,2 miliardi. Ma ha altresì aggiunto che tale cifra è stata resa molto più alta dalla questione degli esodati e dei terremotati. Pertanto occorre eliminare gli sprechi, senza eliminare i servizi. Monti ha dichiarato:
La spending review è divisa in tre fasi. La prima fase è stata avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio ed al Tesoro. La seconda sta per partire con il dl in discussione. La terza arriverà tra qualche settimana con un altro dl per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche.
Il settore più colpito dalla spending review sarà quello della Sanità. Si prevede, infatti, un intervento per 3-3,5 miliardi da qui fino al 2014, che diventano 8-8,5 miliardi sommati ai 5 miliardi di tagli già previsti per il prossimo biennio dalla manovra del mese di luglio dello scorso anno. I piccoli ospedali subiranno drastici tagli. Verranno infatti chiusi quelli con meno di 120 posti letto. Sembra che ad essere coinvolte siano 216 strutture. Nel testo, si legge:
Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura.
Toccherà, poi, anche alla Pubblica Amministrazione subire dei tagli. I dirigenti saranno ridotti del 20%, mentre il numero dei dipendenti sarà tagliato del 10%. L’intervento serve ad estendere a tutta la pubblica amministrazione quanto era stato già deciso, attraverso un decreto della presidenza del Consiglio, per Palazzo Chigi e ministero dell’Economia. La C.G.I.L. è pronta allo sciopero.
Si prevedeva poi di cancellare 33 piccoli tribunali, 37 Procure non provinciali e l’azzeramento di 220 sezioni distaccate. L’unione di Pdl, Pd e Udc ha però portato a un limite di 29, il numero dei piccoli tribunali da tagliare.
Da ricordare poi sono: il blocco degli stipendi (per due anni, dal1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011), la sospensione dei concorsi (sono sospesi i concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale, non oltre il 31 dicembre 2015), la riduzione delle auto blu, la cui spesa non dovrà superare il 50% di quella effettuata nel 2011.
Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle regioni sarà ridotto di 200 milioni, che vanno invece a finire nei fondi destinati alle scuole non statali. Al via anche la riduzione e razionalizzazione delle province.