Dopo la sparatoria avvenuta, venerdì scorso, nei pressi dell’Empire State Building a New York, negli USA, che ha causato la morte di 2 persone ed il ferimento di 9, arrivano nuove notizie circa la tragedia: a causare tutti quei feriti sarebbero stati colpi di arma da fuoco sparati sulla folla dalla polizia.
La tragedia – avvenuta tra la 34esima e la 5a strada, alle 9:00 di mattina ora locale, le 15:00 in Italia – pare sia stata causata dalla follia di un uomo, che ha ucciso l’ex collega per strada. Tra le vittime, il killer stesso; mentre, alcuni dei feriti versano in gravi condizioni. L’uomo si chiamava Jeffrey Johnson, aveva 53 anni e, secondo quanto riferito dai media statunitensi, la tragedia sarebbe la conseguenza di una discussione negli uffici dove l’uomo lavorava fino ad un anno fa.
Secondo quanto emerso, pare che Johnson abbia inseguito il suo ex datore di lavoro, Steve Ercolino – un manager di 41 anni – e che gli abbia sparato in faccia, facendo fuoco anche sulla folla che lo circondava e, così, un poliziotto l’avrebbe poi ucciso davanti ai passanti. Nuove rivelazioni, però, stanno giungendo nelle ultime ore: sono, infatti, sempre di più i testimoni che dichiarano di aver visto i poliziotti sparare sulla folla e non Johnson. I feriti, dunque, pare siano stati causati tutti dalla polizia, che ha iniziato a sparare colpi all’impazzata per freddare l’uomo.
Jeffrey Johnson era incensurato e lavorava in una società che si chiama “Hazan Import” e che ha la sua sede nei pressi dell’Empire State Building. L’uomo lavorava come designer di accessori da donna in un’azienda tessile ed aveva perso il suo impiego circa un anno fa. “È una terribile tragedia e poteva essere anche peggio“, ha dichiarato il sindaco di New York, Michael Bloomberg. Proprio pochi minuti prima della sparatoria, Bloomberg, intervistato alla radio, aveva dichiarato:
“In giro, ci sono troppe pistole. La tesi che le pistole non uccidono, ma sono le persone a farlo, è la cosa più falsa che si possa dire. Sono le persone a premere il grilletto, ma se non avessero una pistola… siamo l’unico paese sviluppato ad avere questo problema“.
Intanto, è arrivata la conferma che ad aver ferito le 9 persone sia stato il fuoco della polizia e non quello di Johnson: a riferirlo è stato Ray Kelly, capo della polizia di New York, e Bloomberg stesso. Secondo la ricostruzione, la polizia avrebbe sparato 16 colpi di arma da fuoco fra la folla, per riuscire a colpire Johnson che aveva già ucciso il suo obiettivo. La pistola di Johnson era un’automatica calibro 0.45 ed aveva soltanto 7 colpi – 2 dei quali erano ancora nell’arma quando è stata raccolta dalle autorità – tutti destinati ad Ercolino. Le forze dell’ordine sono, dunque, le reali responsabili del ferimento – in alcuni casi, grave – dei passanti.
Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l’agghiacciante scena dello scontro, che mostra come i due agenti, Craig Matthews e Robert Sinishtaj – veterani con 15 anni di servizio – inizino a sparare a distanza ravvicinata, nel bel mezzo di un marciapiede affollato. I passanti cercavano di scappare come potevano, ma tutto è avvenuto in pochissimi secondi. Il dipartimento di polizia di New York ha aperto un’inchiesta sulla vicenda.