Va a picco, nei sondaggi, la Lega Nord. Complici le gravi difficoltà del governo Berlusconi, la crisi economica e finanziaria, ma probabilmente anche qualche uscita fuori luogo. Come ad esempio quella del senatore Roberto Castelli (nella foto), che qualche settimana fa, a Piazzapulita, su la7, diceva che con 145mila euro l’anno si considerava povero.
Secondo il sondaggio di Ipr Marketing, il partito di Umberto Bossi è passato dal 9% del 13 settembre, al 7,7% del 29 ottobre. In netto arretramento anche il Pdl, sceso al 25,3% dal 26,5%. Della crisi dei partiti che sostengono il governo approfitta il centrosinistra. Il Pd e l’Idv guadagnano 1 punto esatto a testa e passano, rispettivamente, al 28% e al 7%. Stabile SEL di Nichi Vendola, al 7,5%.
Il cosiddetto Terzo polo (Udc, Fli, Mpa, Api) è invariato al 13%. Dato stabile anche per il Movimento 5 Stelle legato a Beppe Grillo, che mantiene il 3,5% nelle intenzioni di voto.
In definitiva, se ci fossero le elezioni politiche oggi, il centrosinistra sarebbe nettamente favorito. I partiti che lo compongono (Pd, IdV, SEL e altri) sono al 45,5%. Il centrodestra (PdL, Lega Nord e altri) si ferma al 35,5%. Il Terzo polo, come detto, è al 13%. Non bisogna poi dimenticare la Federazione delle Sinistre, che arriva all’1,5%.