L’inchiesta sulla morte di Amy Winehouse, la cantante britannica morta nella sua casa di Londra il 23 luglio 2011, verrà riaperta. Il motivo è di natura meramente formale, in quanto il vice assistente giudice istruttore che aveva presieduto la prima l’inchiesta, Suzanne Greenway, non era in possesso dei requisiti per svolgere il suo incarico. In pratica, non aveva completato il periodo minimo di 5 anni di esercizio forense nel Regno Unito.
Il mese prossimo avrà dunque luogo una nuova udienza presso il Tribunale del Coroner di St. Pancras, dove fu fatta anche la prima. La notizia è stata confermata dalla dott.ssa Shirley Radcliffe, medico legale dell’Inner North London:
Dopo aver ascoltato diversi pareri legali, sono giunta alla conclusione che, a causa della riscontrata inabilità del precedente medico legale a svolgere l’incarico che le era stato affidato,l’inchiesta riguardante la morte di Amy Winehouse non può considerarsi tecnicamente valida. Ho per questo fissato una nuova udienza, durante la quale verrà resa pubblica la testimonianza acquisita, prima che il giudice esprima il suo parere.
Inizialmente il caso della morte della famosa cantante è stato archiviato come incidente, sebbene fossero comunque fitti i misteri in ordine ad essa. La Greenway, nel frattempo, si è dimessa dopo le ferventi polemiche, così come ha fatto il marito, anch’egli giudice.