Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Primarie, sfida Bersani-Renzi: si va al ballottaggio

Primarie, sfida Bersani-Renzi: si va al ballottaggio

I risultati precisi non sono ancora stati resi noti, ma si tratta ormai di piccole limature che non dovrebbero andare a cambiare il dato che dà Pier Luigi Bersani vincitore del primo turno delle Primarie della coalizione del centrosinistra, con il 44,9%, inseguito da Matteo Renzi, che ha raggiunto il 35,5%. In terza posizione, con il 15,6% dei voti, Nichi Vendola, mentre in coda troviamo Laura Puppato, 2,6%, e Bruno Tabacci, che ha raccolto appena l’1,4 % delle preferenze.

“Questi dati possono avere solo minime variazioni – ha annunciato Nico Stumpo, coordinatore nazionale delle Primarie del centrosinistra, ad Agorà – forse manca qualche sezione in Umbria e a Milano, ma già ieri si poteva discutere più o meno con gli stessi numeri”.

Soddisfatto Bersani, sebbene avesse sperato fino all’ultimo, come molti dei suoi sostenitori, in una vittoria netta al primo turno.

“Il risultato per me è ottimo – spiega il segretario del Pd – e allunga di una settimana l’attenzione del paese su di noi e ci consentirà di far vedere chi siamo: un grande schieramento di progressisti in grado di dare una mano a questo paese”.

Anche Matteo Renzi esprime soddisfazione per i risultati e per l’alta affluenza al voto, oltre 3,5 milioni di persone, concedendo una breve dichiarazione ai cronisti prima di entrare nel proprio ufficio di sindaco a Firenze.

“Buono molto buono – commenta – adesso si va avanti. Sono molto contento per i risultati, contento del clima che c’è. Al ballottaggio sarà una bella sfida. Se siamo a -5 come diciamo noi o -9 come dicono loro, poco importa, si riparte dallo 0 a 0. Per tre mesi mi hanno detto che ero lo schiavo del centrodestra e ho vinto nelle ‘regioni rosse’. Comunque continuerò a chiedere il voto anche agli elettori del centrodestra”.

Decisivi per il ballottaggio del 2 dicembre saranno evidentemente gli elettori di Nichi Vendola, quel 15% che può fare la differenza, incoronando leader del centrosinistra l’uno o l’altro dei due candidati.
Vendola ha già spiegato che ascolterà “con puntigliosa attenzione” sia Bersani che Renzi, e deciderà di conseguenza, sebbene sia più orientato verso la politica del segretario del Pd: l’importante, ha precisato, è che “vincano le ragioni che hanno portato in questi giorni i giovani in piazza”.

Lascia un commento