Mancano solo tre giorni al più importante appuntamento per militanti e simpatizzanti del centrosinistra. Quello con le primarie per la scelta del candidato premier. Un momento tanto più importante se si pensa che al momento i sondaggi danno la compagine vincente e soprattutto descrivono orma un centrodestra sfilacciato e sfibrato. Il segretario dei democratici avanza nella sua corsa, staccando ormai l’avversario rottamatore di circa 10 punti percentuali. Ma se la meglio l’avesse il sindaco di Firenze il Pd e i suoi alleati potrebbero puntare ad accrescere il bacino elettorale fino a raggiungere il 44% dei voti. Questo è quanto emerge da un sondaggio condotto dal Cise (cise.luiss.it) e commentato oggi su Il Sole-24 Ore da Roberto D’Alimonte.
Il leader dei rottamatori infatti catalizzerebbe sulla coalizione una parte importante dei moderati, e soprattutto qualche deluso del centrodestra. Questo ad oggi. Ma si deve fare i conti con ciò che accade e accadrà dall’altra parte, nelle file del Pdl, che, attualmente in confusione, potrebbe trovare nuova forza in un nuovo leader e recuperare gran parte dei delusi dall’ex premier Silvio Berlusconi. E se il Cavaliere tornasse in campo, potrebbe parimenti recuperare qualche nostalgico, qualche irriducibile. Insomma i sondaggi parlano oggi, in un quadro non ben definito, verosimile certo per le primarie che avverranno solo tra tre giorni, ma ancora poco attinente se si guarda nell’ottica elezioni politiche.
Tuttavia dati alla mano questo è ciò che emerge dal sondaggio condotto tra il 22 ottobre e il 13 novembre su un campione di 1.524 casi. Emerge che il 48,2% degli intervistati esprime l’intenzione di votare per Bersani e il 37,6% per Renzi. Il leader di Sinistra ecologia e libertà Nichi Vendola raccoglierebbe il 9,9%.Alla domanda se voterebbe il centrosinistra in caso di vittoria di Bersani, il 35,3% degli intervistati risponde affermativamente contro il 44% di quelli che dichiarano voterebbero per il candidato premier Renzi.