I parlamentari del Pdl hanno risposto per acclamazione, con un lungo applauso, alla domanda dei capigruppo alla Camera e al Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani, se si fosse la disponibilità a rimettere il mandato nelle loro mani qualora la Giunta per le elezioni del Senato, il 4 ottobre, si dovesse pronunciare per la decadenza di Berlusconi da senatore. Schifani ha spiegato loro: “Interrogatevi, aprite una riflessione, ognuno per la propria storia” se sentite o meno “il bisogno di offrire la prosecuzione della vostra vita politica nel momento in cui, il 4 ottobre, a Berlusconi sarà ancora una volta negato il diritto alla verità e alla giustizia“. Anche i ministri del Pdl sarebbero pronti a lasciare, e la Lega Nord sarebbe disponibile ad un gesto simile. A spingere il partito a questa mossa sarebbe stato il timore, confessato da Berlusconi, di possibili arresti subito dopo la sua decadenza.
Le dimissoni, adesso, sono “congelate”: nei prossimi giorni, ogni deputato e senatore del Pdl dovrebbe firmare una lettera di dimissioni che consegnerà poi al suo capogruppo, il quale poi provvederà a formalizzarle nelle rispettive assemblee dopo un eventuale voto favorevole alla decadenza del Cavaliere in Giunta. Dal Quirinale, hanno fatto sapere che il presidente della Repubblica si riserva di “verificare con esattezza” le conclusioni dell’assemblea dei parlamentari Pdl. Alla riunione dei pidiellini è arrivato a un certo punto lo stesso Berlusconi, che, accolto da un’ovazione, ha poi arringato i suoi: “Sono 55 giorni che non dormo. Ho perso 11 chili, uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare. Vogliono buttarmi fuori dalla storia. Mi descrivono e mi vogliono far passare alla storia come uno che ruba ai cittadini. Io non ho mai rubato. E’ in corso un‘operazione eversiva che sovverte lo stato di diritto ad opera di magistratura democratica”.
L’ex premier ha inoltre spiegato che adesso bisogna prepararsi per un’eventuale campagna elettorale, riorganizzando il partito: “Dobbiamo rifare i club di Forza Italia perchè Forza Italia è la nuova prospettiva“, e ha accusato la sinistra, che “tripudia perchè pensa di aver aperta la strada al potere avendomi condannato”. Il segretario del Pdl Angelino Alfano, invece, ha spiegato: “Questo è un partito che non si dividerà, è unito e compatto e resterà tale. Perchè è stretto intorno al suo leader, al quale è legato dall’affetto, dalla stima e dalla forza degli ideali comuni”. Duri i commenti delle altre forze politiche.
Per il segretario del Pd Guglielmo Epifani, “Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl sono l’ennesima prova di irresponsabilità nei confronti del Paese“, mentre il ministro Franceschini ha parlato di “parole e gesti di una gravità assoluta”, avvertendo: “Se qualcuno pensa che siano forme di pressione, sappia che sono pressioni a vuoto“. Dal M5S, Nicola Morra ha commentato ironicamente: “Li prendiamo in parola. In caso di dimissioni in massa dei parlamentari Pdl, voteremo a favore della loro decadenza, come tra l’altro abbiamo sempre fatto in questa legislatura. In questo modo entreranno alla Camera ed al Senato i primi dei non eletti nelle liste Pdl. Finalmente un pò di ricambio!”