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Parata del 2 giugno: nessuno la vuole, ma i soldi son già spesi

Parata del 2 giugno: nessuno la vuole, ma i soldi son già spesi

Le tradizionali celebrazioni, ricevimento delle istituzioni al Quirinale e parata militare, previste per i prossimi 1 e 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica si terranno regolarmente, ma verranno festeggiate con sobrietà; così ha ribadito il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in risposta all’impetuosa ondata di critiche mosse dalla società civile. Per l’evento era stata stanziata una cifra di circa 3 milioni di euro, in gran parte già spesa, cui è stato applicato un taglio del 20% per quanto riguarda il personale militare e non militare: alla sfilata non parteciperanno né mezzi né cavalli, mentre è stata confermata la presenza delle 10 bande. Annullato invece lo spettacolo delle Frecce tricolore, che resteranno nell’hangar. Il numero dei militari e civili impiegati scende così da 3.200 a 2.500, una “miniparata” dunque rispetto ai 6.500 del 2011 e ai 6000 dell’anno precedente.

La proposta di rinunciare completamente alla manifestazione per devolvere i soldi così risparmiati ai cittadini colpiti dal sisma era nata sul web alcuni giorni fa e da allora si è diffusa viralmente, non solo grazie al tam tam mediatico, ma anche per bocca di diverse personalità politiche che l’hanno fatta propria, dando alla questione rilevanza istituzionale. Inizialmente l’attenzione era rivolta allo spreco di soldi pubblici, ma dopo che si è diffusa la notizia che questi erano già stati in gran parte spesi, la polemica non si è placata, al contrario si è focalizzata sulla scelta stessa di portare avanti i festeggiamenti in queste terribili giornate di lutto nazionale. A sostegno della protesta viene citata in particolare la decisione presa nel 1976 dall’allora ministro della difesa Arnaldo Forlani di annullare la manifestazione per rispetto nei confronti delle vittime del terremoto del Friuli.

Seppur ridotta, la celebrazione del 2 giugno 2012 si farà poiché “la Festa della Repubblica”, dice il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, “è la festa del nostro popolo”.Riguardo il terremoto, spiega Di Paola, “tutti i reparti impegnati in Emilia in soccorso della popolazione avranno una sola rappresentanza, così da non distrarre risorse di uomini e mezzi sul territorio”.

Non essendo riusciti a impedirla, dunque, nelle ultime ore circola sul web l’invito a disertare la manifestazione.

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