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Emilia Romagna: 60 scosse nella notte, 4 giugno lutto nazionale

Emilia Romagna: 60 scosse nella notte, 4 giugno lutto nazionale

Ancora paura durante la notte in Emilia Romagna, dove sono state avvertite ben 60 scosse. Il terremoto continua a non dare tregua agli emiliani che, fisicamente e psicologicamente, non ce la fanno più. L’ultima scossa di intensità rilevante è stata registrata questa mattina alle 8:00 con un magnitudo di 3.8, oltre alle circa 60 registrate durante la scorsa notte e quasi tutte inferiori a 3. Le più violente restano, dunque, quelle verificatesi ieri mattina, quando la scossa delle 9:00 e quella delle 13:00 hanno fatto crollare diversi edifici, causando morti, feriti e danni. Il bilancio provvisorio è di 16 morti, mentre a Medolla si sta ancora cercando l’ultimo operaio disperso.

Gli esperti dell’INGV hanno spiegato che i terremoti di ieri hanno avuto luogo nel settore occidentale della fascia che si è attivata con il terremoto del 20 maggio scorso. La fascia attivata ieri ha esteso la zona attiva fino alla provincia di Reggio Emilia, ricoprendo una superficie di quasi 50 chilometri: “Il tipo di meccanismo focale indica un movimento compressivo su faglie orientate circa est-ovest e compressione nord-sud, in analogia con quanto osservato durante i terremoti del 20 maggio e nei giorni successivi. Sembra trattarsi pertanto della stessa faglia o di una faglia parallela orientata nello stesso modo di quella attivata il 20 maggio“, hanno spiegato gli esperti.

Questa mattina, intanto, si è riunito il Consiglio dei Ministri per decidere su come aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Nessun accenno ad una diminuzione degli stipendi dei Parlamentari, alla cancellazione della costosa parata militare per la Festa della Repubblica, o alla rinuncia dei rimborsi elettorali, o a quella delle “necessarie” agendine in pelle… niente di tutto questo. Tra le ipotesi, si è discusso di un aumento delle accise sulla benzina per finanziare i provvedimenti e si è osservato un minuto di silenzio in segno di lutto per le vittime del terremoto.

Il 4 giugno prossimo, il governo “intende deliberare” giorno di lutto nazionale. Gli sfollati sono ormai 14 mila circa, dei quali 6 mila erano della precedente scossa. Intanto, si continuano a raccogliere firme per donare i soldi della parata militare del 2 giugno agli sfollati, ma il capo dello Stato ribadisce: “Celebreremo sobriamente il 2 giugno, ma lo dedicheremo alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie ed anche a momenti di scoramento che devono essere superati. Celebreremo, perché la Repubblica deve dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza con cui affronta le sfide“, ha dichiarato Giorgio Napolitano.

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