Attraverso un tablet, Papa Benedetto XVI ha acceso, nella Sala Folconi, l’albero di Natale di Gubbio, alto 750 metri e largo ben 450. L’albero avviato da Ratzinger è il più grande del mondo: infatti, nel 1991 vinse il Guinness dei Primati. L’abete è formato dall’unione di tanti alberi, che si trovano sul Monte Igino, illuminati con delle lucine verdi, che ne delineano l’intera sagoma. Oggi l’albero è stato acceso per la trentunesima volta, alla vigilia dell’Immacolata. Dopo aver dato luce al gigante albero, il Santo Padre si è rivolto ai fedeli presenti in Vaticano ai quali ha fatto i suoi auguri, con la speranza che essi sappiano vedere la speranza anche nei momenti difficili, che sappiano guardare in alto e che sappiano essere una luce, soprattutto per chi si trova in situazioni difficili.
Ecco le parole del Papa, il quale incita i presenti a “tendere verso l’alto e rivolgersi a Dio, che mai ci dimentica“, andando al di là della caducità e materialità della vita, lanciando, poi, un monito ai fedeli, i quali non dovrebbero mai dimenticare, secondo il Pontefice, che “anche noi abbiamo bisogno di una luce che illumini il cammino della nostra vita e ci dia speranza, specialmente in questo tempo in cui sentiamo in modo particolare il peso delle difficoltà, dei problemi, delle sofferenze e un velo di tenebra sembra avvolgerci”.