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Albero di Natale dall’Ucraina per piazza San Pietro

Albero di Natale dall’Ucraina per piazza San Pietro

La chiesa cattolica si era battuta per un lungo periodo contro l’usanza dell’albero di natale, che considerava un simbolo pagano, ma nulla ha potuto contro il dilagare di questa decorazione, che ormai è simbolo di Natale in tutto il mondo, anche di più del cristianissimo presepe.

Fu Giovanni Paolo II a cambiare l’atteggiamento della chiesa cattolica nei riguardi dell’abete, considerandolo importante visto che associato ad uno degli eventi più importanti del calendario cattolico, per cui decise addirittura di farne allestire uno in piazza San Pietro.

Dopo di lui questa politica è stata mantenuta e quindi ogni anno i paesi con maggioranza cattolica fanno a gara per regalare al pontefice l’albero più bello e maestoso da addobbare in Vaticano. Quest’anno il dono proviene per la prima volta dall‘Ucraina e per la precisione dall regione della Transcarpazia, una regione dove gli abeti, in particolari quelli rossi, sono particolarmente alti e belli.

Il gigante appartiene proprio alla specie degli abeti rossi ed è alto ben 30,5 metri, pesante 4,9 tonnellate. L’albero è arrivato oggi in Vaticano e verrà presto innalzato al centro di piazza San Pietro accanto all’obelisco. Della complessa operazione se ne occuperanno i Servizi tecnici del Governatorato, che contano di riuscire nell’operazione entro lunedì prossimo.

Secondo quanto annunciato dalla santa sede l’albero verrà decorato con oltre 2500 sfere di colore oro ed argento, ma anche con altrettante luci bianche e gialle. Uno spettacolo molto natalizio per la piazza di fronte alla basilica di San Pietro, che però fa fede alla sua tradizionale sobrietà, che non vuole competere con lo sfarzo degli alberi di altre importanti piazze nel mondo come quello di Central Park a New York.

Benedetto XVI ha spiegato che quest’anno oltre agli addobbi il Vaticano sta mettendo in essere numerose campagne per aiutare i bisognosi, con un raggio d’azione ben più grande rispetto agli anni scorsi, in quanto questo Natale all’ombra della crisi economica mondiale venga rischiarato dalla luce della carità e dell’aiuto al prossimo.

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