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No Tav, il carabiniere insultato: “Ho solo fatto il mio dovere”

No Tav, il carabiniere insultato: “Ho solo fatto il mio dovere”

È ormai diventato un caso nazionale l’insulto (“pecorella! vorrei vederti sparare: sai sparare?”) del No Tav al carabiniere. Oggi sappiamo chi è. Il militare ha 25 anni, è di Oristano e la maturità scientifica. Da quando si è diplomato lavora nell’arma e il suo nome è rimasto anonimo. Eppure tutti i giornali provano a contattarlo per strappargli qualche dichiarazione. C’è riuscito il quotidiano Repubblica.

“Sono figlio di un operaio – ha detto il carabiniere. – E sono cresciuto in un paese di operai. Ho un fratello. Avevo deciso di mettermi subito a lavorare. Fare il soldato è un mestiere onesto. E così quando sono uscito dal liceo ho firmato da volontario per 4 anni”.

Il carabiniere, elogiato dal comando generale, nonché da esponenti politici di ogni partito per la mancata reazione agli insulti, racconta di “non avere partecipato alle missioni all’estero. Perché, dopo due anni dall’arruolamento ho deciso di diventare carabiniere. Pensavo fosse un passo professionale importante. E quel lavoro mi affascinava”.

Il carabiniere insultato dall’esponente No Tav è stato chiamato dal comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, il quale si è complimentato per “il lodevole comportamento”. Il militare sardo, comunque, ci tiene a sottolineare di non essere un eroe e di avere fatto solo il proprio dovere.

Intanto è stato preso ed è in stato di fermo Marco Bruno, il ragazzo che martedì a Chianocco insultava proprio il carabiniere. Si era recato nella zona delle proteste durante una pausa dal lavoro. I No Tav, stando alla ricostruzione del Corriere della Sera, lo dipingono come “un tipo solitario”. Ha 28 anni e vive nella val Sangone. Il ragazzo sarebbe già noto alla magistratura e alle forze dell’ordine per detenzione di oggetti atti a offendere. Nel video che gira su internet, Marco Bruno viene trascinato di peso dai poliziotti. Lui cerca di resistere, ma inutilmente. Si lamenta perché gli sarebbe stato “rotto il polso”.

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