Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto oggi ad Assisi ad un incontro con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e ha parlato di “un acuto bisogno di una ripresa di slancio ideale e di un senso morale“. Napolitano ha fatto anche riferimento all'”inadeguato quadro politico” e alla necessità di riscoprire il concetto di bene comune. Il capo dello Stato torna a mettere in guardia dal rischio che si vada verso l’antipolitica, poichè. ha affermato, “I tanti fenomeni di degrado del costume e di scivolamento nell’illegalità, insieme ad annose inefficienze istituzionali ed amministrative provocano un fuorviante rifiuto della politica”.
Il presidente della Repubblica è inoltre entrato nel merito del rapporto laici-credenti, affermando: “Nel dialogo tra credenti e non credenti io rappresento, nella funzione che attualmente esercito al vertice delle istituzioni, gli uni e gli altri come cittadini, come italiani, e tendo a unirli“. Egli ha inoltre rimarcato come “in questa Italia travagliata” ci sia bisogno del dialogo, in particolare tra credenti e non credenti, e auspica che da questo dialogo possa scaturirne, ha affermato, “un rilancio morale del Paese che oggi ne ha bisogno come in pochi altri momenti da quando ha ritrovato la libertà“.
Napolitano spera inoltre che si individui “un nucleo comune di valori“, anche se, aggiunge, “sembra un’impresa quasi impossibile“, però ha ammonito: “Se non ci ancoriamo a grandi valori, saremo costretti sempre a logiche di contrapposizione sterile e reciproca delegittimazione. Un clima che sta diventando soffocante per il nostro Paese e per la società“. Il Presidente della Repubblica ha spiegato che non si tratta di chiedere una “mancanza di diversità“, ma semplicemente di non cadere nell’equivoco per il quale “se si intravede un ponte, il solo tentare di attraversarlo, significa rinunciare alle proprie convinzioni“. Napolitano ha quindi ricordato che il mondo laico italiano, con le sue personalità più note e influenti, ha sempre mostrato “senso di misura e rispetto“.
Oggi, intanto, parlando del disegno di legge sui costi della politica, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha detto che “i fondi dei gruppi consiliari potranno essere ridotti anche del 9o-95%”. Tali fondi, infatti, saranno parametrati in base a quelli della regione più virtuosa, ma poi, ha spiegato Catricalà, tale “parametro sarà tagliato del 50 %“. Ciò significa, appunto, che “in alcuni casi” la riduzione potrebbe arrivare al 90-95 %.
L. F.
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