Don Luigi Verzè, 91 anni, è morto questa mattina nel suo appartamento all’interno del complesso San Raffaele, l’ospedale da lui fondato. Il decesso è avvenuto a causa di una crisi cardiaca. Don Verzè era nato il 14 marzo 1920 a Illasi, in provincia di Verona; è stato presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e presidente e rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Nel 1947 si laureò in Lettere e filosofia, mentre nel 1948 fu ordinato sacerdote. Dieci giorni fa Don Verzè si era dimesso dal CdA dell’ospedale, per non interferire nelle operazioni per il suo salvataggio. Il complesso San Raffaele, infatti, era finito in bancarotta ed al centro di uno scandalo finanziario. Paolo Klun, portavoce del San Raffaele, ha riferito che le condizioni di salute di Don Verzè erano tenute sotto controllo già da un anno, ricordando, tra l’altro, proprio che nei mesi scorsi c’era stato un aggravamento della sua situazione clinica e che probabilmente, nel corso delle ultime settimane, ha peggiorato le cose.
Come riferisce il portavoce del San Raffaele: “Lo scandalo del San Raffaele, e la conseguente situazione di stress, possono avere influito su una persona di quell’età e con una situazione di salute non tranquilla”. Proprio oggi 31 dicembre è una giornata decisiva per conoscere le sorti del San Raffaele. A mezzogiorno, infatti, scade il termine per presentare un’offerta un’offerta migliorativa di acquisto di almeno 50 milioni di euro superiore, rispetto ai 250 milioni messi sul piatto dalla cordata Ior-Malacalza. Le buste con le offerte saranno aperte presso uno studio notarile di Milano. In prima linea sembrerebbero esserci il polo San Donato di Giuseppe Rotelli e il gruppo Humanitas della famiglia Rocca, sebbene il 5 gennaio prossimo sarà possibile rilanciare o presentare nuove offerte.