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Meningite nell’Aretino, il sintomi, il vaccino e la profilassi

Meningite nell’Aretino, il sintomi, il vaccino e la profilassi

 

Scatta l’allarme nell’Aretino dopo la morte di una ragazza di 21 anni stroncata da una forma fulminante di meningite da meningococco. Dopo due giorni di febbre alta, la ragazza si era svegliata con segni sulle gambe, ma al momento del ricovero non c’è stato nulla da fare: la morte è stata causata da una forma fulminante di meningite da meningococco intanto è scattata la profilassi per chi sia stato a contatto con la ragazza. 

Ma quali sono i sintomi e la profilassi per la meningite? Esiste un vaccino? Ecco i chiarimenti del Ministero della Salute. 

La meningite può essere virale o batterica e può avere dai due ai dieci giorni di incubazione: si trasmette per via aerea in un raggio di massimo di due metri attraverso tosse, starnuti, baci, ma anche mentre si parla. Di solito, l’agente patogeno non è pericoloso a più di due metri da dove è stato propagato, ma la profilassi immediata scatta per chi sia stato a contatto con la vittima.

Fuori dall’organismo però, il batterio sopravvive per un periodo di tempo minimo per cui il contagio avviene se si è stato molto a contatto con la persona infetta. 

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale e come confermano le indicazioni del Ministero della Salute, nel caso in cui sia virale non presenta gravi conseguenze per risolversi in circa sette giorni. 

In caso di infezione batterica invece ci possono essere effetti gravi che possono portare a danni permanenti e addirittura alla morte. Vanno tenuti sotto controllo anche i primi sintomi, sonnolenza, apatia, inappetenza mentre dopo due o tre giorni i sintomi peggiorano e si trasformano in forte mal di testa, nausea, vertigini e anche febbre, rigidità della nuca o delle gambe.

L’incubazione è variabile ma tende a variare dai tre ai sei giorni: la forma batterica prevede un’incubazione più lunga, dai due ai dieci giorni mentre il contagio avviene nella fase più acuta o nei giorni subito prima della manifestazione della malattia.

In caso di contatto, la profilassi viene eseguita sui soggetti che, nei dieci giorni precedenti alla data della diagnosi, abbiano avuto contatti ripetuti e prolungati con il malato e consiste nella somministrazione di antibiotici immediata ai soggetti che sono ritenuti a rischio e garantisce la copertura temporanea mentre la vaccinazione, invece, protegge anche in futuro grazie agli opportuni richiami.

In Italia è disponibile il vaccino Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) che viene effettuato gratuitamente e senza bisogno di richiami con quello antitetanico, antidifterico, antipertosse, antipolio e anti epatite B al terzo, quinto e undicesimo mese di vita. 

La vaccinazione è gratuita anche per lo Streptococcus pneumoniae è gratuita e va effettuata negli stessi mesi. La vaccinazione contro il meningococco C è gratuita e prevede una sola dose a 13 mesi, è consigliata anche agli adolescenti. 

Per i nati nel 2015, è gratuita in Basilicata, Puglia, Toscana, Sicilia, Liguria e Friuli Venezia Giulia, ma si può anche scegliere il quadrivalente A-C-Y-W135 che protegge da quattro tipi di meningite diversi ed è gratuita solo in alcune Regioni. Il vaccino può essere prescritto con ricetta medica, si acquista in farmacia e ha un costo di 400 euro. 

photo credits | think stock

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