Tutto pronto per il matrimonio della fashion influencer Chiara Ferragni e del rapper Fedez che si celebra nella giornata di oggi a Noto, in Sicilia.
Ma gli inconvenienti non sono mancati sul matrimonio dei Ferragnez, come già ribattezzati dai social.
È stato il Codacons a sollevare la polemica presentando un esposto contro Alitalia e l’aeroporto di Linate per capire il motivo della personalizzazione di un intero servizio totalmente brandizzato “Ferragnez”, dai display luminosi al biglietto aereo ai gadget di bordo. Ovviamente resi noti via social da sposi e invitati. Un dettaglio che non è passato inosservato al Codacons.
Abbiamo deciso di presentare un esposto all’Enac affinché verifichi la correttezza dell’operato sia dell’aeroporto di Linate, sia di Alitalia. È semplicemente assurdo che un intero scalo aeroportuale e la compagnia di bandiera italiana si “pieghino” a due personaggi famosi, modificando le normali prassi per pubblicizzare un matrimonio e i relativi sposi. L’Ente Nazionale dell’aviazione civile deve verificare se quanto accaduto oggi a Milano sia o meno corretto e autorizzato dalla normativa di settore, e se le decisioni dello scalo di Linate e di Alitalia abbiano avuto ripercussioni sui passeggeri ed eventuali costi a carico della collettività.In tal caso avvieremo le dovute azioni legali a tutela dei cittadini.
Spiega il presidente Carlo Rienzi a proposito dell’esposto che ha sollevato anche l’attenzione del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che, secondo l’Adnkronos, si starebbe informando sul servizio brandizzato “Ferragnez” .
Alitalia, che fa riferimento al Mise, chiarisce in una nota che “non si sono registrati disagi per i passeggeri in partenza dallo scalo di Milano Linate” e che “si è trattato di un cosiddetto volo ‘dedicato’, ossia di un volo di linea – già previsto nella programmazione operativa della Compagnia – riservato ad un unico gruppo di viaggiatori che, quindi, erano gli unici al gate dell’aeroporto milanese. Si precisa inoltre che non si è trattato di una sponsorizzazione, ma di un normale accordo commerciale da inquadrare nella campagna pubblicitaria dell’azienda”.
Basterà a concludere le indagini del Mise?
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