Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Malasanità, Calabria bandiera nera in Italia

Malasanità, Calabria bandiera nera in Italia

Dal 2009 sono 400 i casi di malasanità segnalati, 329 i morti, il 54% al sud, 326 i presunti errori che al momento sono ancora al vaglio della magistratura. Un bilancio cataclismico quello che coinvolge le regioni italiane per la sanità, la regione con il maggior numero di casi è la Calabria.

Nella sola Calabria sono stati 97 i casi presunti di malasanità, dei quali ben 78 si sono conclusi con la morte del paziente. Secondo i dati della Commissione parlamentare per gli errori sanitari l’Aprile ed il settembre 2009 sono stati i mesi più negativi. Metà dei decessi sono avvenuti al sud, dove la sanità pubblica ha il maggior deficit finanziario e le peggiori infrastrutture e servizi, confermando la generale demarcazione dell’Italia a due velocità del federalismo fiscale.

Dei 470 casi segnalati ben 326 sono “presunti errori” addebitati al medico o alla struttura ospedaliero: 223 si sono conclusi con il decesso del paziente (parliamo di strumenti lasciati dai chirurghi all’interno del paziente o errori banali nell’anestesia). 144 sono addebitati ad altre criticità, come il ritardo dei soccorsi con l’ambulanza o la mancanza di strumenti per il primo intervento, di cui ben 106 si concludono con la morte del paziente.

Numeri terribili, che mostrano un quadro impietoso di come la nostra nazione debba proteggersi da un decadimento progressivo della sua struttura sanitaria. La peggiore regione d’Italia, come in altri tristi primati detenuti dalla regione, è la Calabria: 97 casi per 78 decessi). Le regioni più virtuose sono il Trentino-Anto Adige (con 1 solo decesso), il Molise (con 2 decessi) e la Sardegna (2 casi e due decessi).

Sommando i casi delle regioni del sud si arriva a 256 casi, ossia il 54,4% del totale, ma il dato non è così brutto come sembra, bisogna infatti considerare che nonostante la povertà di mezzi queste regioni sono fra le più popolose e quindi essere di poco al di sopra del 50% non è un dato così negativo; tuttavia si può migliorare e Leoluca Orlando, presidente della Commissione errori sanitari ha detto: “la Commissione non ha poteri di gestione e competenze amministrative né sanzionatorie, ma può sollecitare a porre in essere ogni azione per l’accertamento di responsabilità e per l’adozione di misure sanzionatorie o cautelari a carico degli eventuali responsabili“.

Lascia un commento