Polemiche all’interno del Movimento 5 Stelle dopo quanto accaduto nella riunione di ieri della Giunta per le elezioni e le immunità del Senato, dove alla fine, con un accordo di maggioranza, è stato eletto come presidente Dario Stefano di Sel. Il Movimento voleva rifiutare del tutto “gli accordi sotto banco tra maggioranza e finte opposizioni”, e per questo avevano deciso di far convergere i loro quattro voti su Michele Giarrusso, ma alla fine i voti sono stati solo tre, mancando quello del capogruppo Vito Crimi. All’inizio si era sparsa la voce che Giarrusso avesse deciso di autosospendersi dal gruppo M5S del Senato per la mancata partecipazione alla votazione di Crimi, ma la notizia è stata smentita poche ore dopo.
Giarrusso si è comunque autosospeso dalla Giunta, e ha dichiarato polemicamente: “Ho scritto al presidente Grasso di sostituirmi in Giunta visto che non ci si può dimettere. Stefano è un infiltrato dell’Udc. In Giunta c’è una maggioranza palese ed una trasversale che vogliono salvare il Cavaliere. Da noi mele marce, se ne devono andare”. La Giunta per le elezioni del Senato è infatti quella cui spetterà decidere sull’ineleggibilità di Berlusconi. Crimi, in realtà, è arrivato quando ormai la votazione era terminata, e ha cercato di giustificarsi dicendo: “E’ successo un inghippo“, e, con i giornalisti, ha poi aggiunto: “Facendo il capogruppo ho mille impegni, oggi c’era il Copasir, poi adempimenti burocratici. E poi dovevo trovare il luogo, visto che era la prima volta che ci venivo. Speravo si attendesse, come in altre occasioni si è fatto, invece…”
Giarrusso, però, ha poi rincarato: “Abbiamo passato quattro mesi a fare casino sull’ineleggibilità di Berlusconi e abbiamo un capogruppo che non si presenta al voto per il presidente della Giunta. Ognuno ne tragga le conclusioni“. Stefano, invece, è sembrato voler prendere tempo sulla questione dell’ineleggibilità del Cavaliere: “Io ho il compito di coordinare i lavori di questa giunta e sono stato chiamato a decidere di una serie di argomenti. Però si è diffusa una strana idea, di un presidente che preme un tasto e decide qualcosa. Ho invitato i gruppi e convocherò il calendario dei lavori nei prossimi giorni” ha dichiarato. Crimi, invece, rifiutando le polemiche, ha ribadito il ruolo del Movimento Cinque Stelle come “unico vero partito di opposizione“.
Intanto, però, si rincorrono le voci secondo le quali vi sarebbero due deputati “dissidenti” in procinto di uscire dal Movimento, i tarantini Alessandro Furnari e Vincenza Labriola. Si era anche diffusa la voce che oggi il leader del M5S Beppe Grillo parteciperebbe a Roma all’assemblea dei suoi parlamentari, ma l’ufficio stampa del Movimento ha poi smentito. Ieri, però, lo stesso Grillo ha chiamato al cellulare Furnari e parlato con lui una ventina di minuti discutendo i più vari argomenti, e alla fine Furnari ha rimandato di un altro giorno la decisione sulla sua posizione all’interno del gruppo della Camera.