Negli ultimi anni sappiamo tutti che la preoccupazione principale nel mondo e per la salute è ancora il covid. La pandemia di questo virus ci ha segnati indelebilmente e sicuramente è diventata una malattia che ormai farà parte della nostra quotidianeità. C’è un aspetto del coronavirus che in teoria sembra anche ormai tranquillizarci, perché quantomento per ora con un vaccino e delle varianti sempre più “leggere” si riesce a tenere sotto controllo come una normale influenza. Attenzione però a non pensare che sia una malattia da sottovalutare, vaccinatevi per continuare a mantenere questa tranquillità. C’è qualcos’altro però che ad oggi dovrebbe preoccuparci e che sta mietendo un numero di vittime sempre più preoccupante: la resistenza agli antibiotici.
Gli antibiotici ormai lo sappiamo tutti bene o male cosa sono ed a cosa servono, sono il nostro scudo contro la maggior parte delle malattie ed infezioni, ci hanno permesso negli anni con il progresso scientifico di migliorare la nostra condizione di salute e sicuramente di allungarci la vita. Peccato però che ci siamo adagiati troppo sugli allori e l’abuso di queste sostanze ci sta portando all’effetto indesiderato più letale: la resistenza. Che vuol dire resistenza agli antibiotici? In poche parole quando il nostro sistema immunitario è talmente assuefatto dai farmici da aver creato una propria barriera anche per questi e dunque causare una pericolosa predisposizione a non assorbire più nemmeno gli effetti benefici che da essi ne derivano. Come ogni cosa sappiamo bene che un abuso porta a spiacevoli conseguenze, in questo caso molto pericolose. Senza gli antibiotici rischiamo di abbassare nuovamente gli scudi contro infezioni e malattie altrimenti letali.
Ma non è solo l’abuso la principale causa, anche la malgestione dei rifuti che ne deriva dallo smaltimento è complice. Si stima infatti che nell’ambiente sia dispersa una quantità tale di residui di queste medicine che l’ambiente stesso, compresi virus e batteri, hanno imparato a difendersi e quindi hanno sviluppato la capacità di resistergli di conseguenza rendendo nullo il loro effetto. Insomma le responsabilità restano ancora dell’uomo che tra abuso e cattiva gestione sta causando la distruzione di anni di progresso scientifico. Si stima che oltre 30.000 persone in Europa muoiano ogni anno a causa di ciò e dai rapporti si evince che questo uccide molto più di HIV e Malaria messi assieme, un dato a dir poco allarmante. Indubbiamente la soluzione esiste, considerando le cause, ma starebbe a noi attuarla nel modo giusto.