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La Grecia va a picco: si risparmia su tutto, ma le spese militari aumentano

La Grecia va a picco: si risparmia su tutto, ma le spese militari aumentano

In un periodo di forte crisi economica per l’Occidente, gli Stati risparmiano su tutto. C’è però una spesa che non conosce tagli ed è quella relativa agli apparati militari. In Italia è ancora polemica per l’acquisto dei cacciabombardieri, il cui impatto sulle casse pubbliche sarà devastante. In Grecia tutti i ministeri hanno subito drastiche riduzioni del bilancio. Tutti, tranne uno appunto: quello della difesa.

I tempi delle guerre tra Sparta e Atene sono finiti da un bel pezzo, ma a quanto pare i politici ellenici sono sempre preoccupati di eventi bellici. Se lo stato sociale ha subito tagli per il 9%, i costi per la difesa, nel 2012, aumenteranno del 18%.

Al popolo greco non si fanno che chiedere enormi sacrifici. Ma come vengono spesi i pochi soldi rimasti? La corsa agli armamenti sembra la priorità dei politici ellenici. Con un esercito di 130mila uomini, Atene spende per la Difesa più di 7 miliardi di euro, pari al 3% del Prodotto Interno Lordo. Nella Nato soltanto gli Usa, in proporzione, spendono più soldi. A guadagnarci è anche l’industria militare della Germania. Berlino negli ultimi anni ha piazzato negli arsenali greci 170 panzer Leopard dell’ultima generazione (per un controvalore di 1,7 miliardi) e 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr. Ma gli affari, per il paese della Merkel, continueranno.

Insomma, il paese va a picco. L’economia arretra, la disoccupazione è alle stelle e gli stipendi di impiegati e lavoratori sono ormai irrisori. Molta gente, prima benestante, finisce per strada. Eppure i soldi per gli apparati militari non mancano mai.

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