Secondo quando si apprende dai giornali inglesi che hanno intervistato il premier David Cameron dal 5 dicembre gli omosessuali potranno celebrare le unioni civili sia in chiesa sia in sinagoga: “il matrimonio è un valore dei conservatori”.
Insomma, dopo le polemiche interne al partito dei Tory di David Cameron per il referendum, poi fallito, anti-europa, ecco che il governo vara una misura molto elettorale: via libera alle coppie omosessuali che vogliono celebrare l’unione civile in chiesa. Potranno farlo come annuncia il sottosegretario alle parità Lyenne Featherstone. La comunità omosessuale d’oltre Manica ha positivamente valutato questa misura, mentre Fabrizio Marrazzo, portavoce italiano del Gay Center, ha invitato gli esponenti dell’attuale governo ad imitare il “modello britannico e smetterla di andare avanti su posizioni anti-gay e ostacolare riforme che sono maggioritarie e bipartisan“.
Durante il congresso dei Tory, Cameron aveva fatto sapere e Manchester di credere nelle nozze gay perché il matrimonio è “un valore dei conservatori“. L’iniziativa non era piaciuta molto e trovava in disaccordo sia l’opposizione dei conservatori, ma anche quella della Church of England e della Chiesa Cattolica. L’adesione per le chiese è chiaramente volontaria e nessuno sarà obbligato a far officiare matrimoni omosessuali se non vuole, ma c’è già chi dice che si può fare come i quaccheri, gli unitari e perfino gli ebrei progressisti, che hanno molte volte spinto sul governo perché mantenesse la parola data a Manchester.
Secondo il governo inglese, tolto il bando delle unioni civili in chiesa, in Gran Bretagna ci saranno almeno 1500 omosessuali che approfitteranno dell’opportunità. Già da molto tempo nel paese vengono celebrate 5500 cerimonie di unione civile fra coppie dello stesso sesso.