A quanto pare il problema delle accise in questo periodo grava moltissimo sul prezzo del carburante, tanto da aver causato anche un aumento repentino di tutte le altre materie prime. Purtroppo però in Italia siamo abituati a fare casino contro il green pass, ma correre a fare il pieno anche quando la benzina raggiunge prezzi ridicoli. Pure chi ha comprato l’auto ibrida per risparmiare si è ritrovato con dei prezzi lievitati a dismisura. Il Governo ha voluto fare una sua mossa anche se sembra giusto un contentino perché non riduce il prezzo né limita i danni che questa economia insensata sta subendo dopo la guerra tra Russia ed Ucraina. Anche i furti del carburante sono aumentati perché piuttosto che ribellarsi, l’italiano medio preferisce piuttosto rubare.
Il taglio delle accise porterà dunque ad un risparmio di 25-30 centesimi tramite un decreto del Governo che dovrebbe entrare in vigore proprio in questi giorni. Il problema è che il Governo questo taglio lo farà pesare probabilmente sulle compagnie di distribuzione causando ovviamente un disagio ai gestori dei distributori di benzina che invitano il Governo a prendere un provvedimento più sensato che non pesi sul commercio. La nota dei distributori “Occorre identificare immediatamente meccanismi compensativi a favore della distribuzione di carburanti ad accisa già assolta, per evitare che il taglio di accisa danneggi il settore distributivo in misura che non è possibile in alcun modo sostenere”
Perché i Gestori protestano? Perché la manovra del Governo andrebbe ad incidere su una tassa sulla tassa, denominata propriamente extragettito Iva causato dai prezzi in salita. In parole più semplici possibili, anche se il discorso sarebbe più complesso e solo chi commercia può capirlo profondamente, i soldi che serviranno a ridurre le accise verranno recuperati dai guadagni extra che i distributori stanno registrando con i prezzi che hanno varcato la soglia dei 2€ al litro. In pratica i distributori pagheranno più iva e saranno loro a rimetterci. Il Governo dunque non è stato in grado ancora di trovare una soluzione che non danneggiasse nessuno, quando magari si poteva momentaneamente eliminare queste accise senza andare ad intaccare nessuno. I meccanismi che ci sono dietro saranno anche complessi per la maggior parte dei cittadini, ma lo scotto da pagare è alla luce di tutti e questo non farà mai piacere, soprattutto perché evidenzia l’incapacità di una classe politica che oltre a non fare nulla di concreto per impedire la guerra, mette una pezza ad un problema economico danneggiando però altri.