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Il figlio del leggendario cavallo Varenne sequestrato dalla GdF

Il figlio del leggendario cavallo Varenne sequestrato dalla GdF

Se non si trattasse di soldi ingiustamente  sottratti a lavoratori che se li erano faticosamente guadagnati, la vicenda poteva essere degna di “Febbre da cavallo”, celebre film sul mondo delle scommesse ippiche degli anni ’70.  Protagonista della vicenda un imprenditore padovano con una passione a dir poco esagerata per il mondo dei cavalli.

Questa la vicenda. L’imprenditore aveva evaso contributi previdenziali ed assistenziali per oltre 2 milioni di euro, rovinando trecento operai delle sue aziende, per poi riciclarli nella sua sfrenata passione per le corse. Difatti, la Guardia di Finanza di Padova aveva sequestrato all’imprenditore  12 cavalli da corsa, tra cui anche Mustang Grif, figlio del leggendario Varenne. L’uomo investiva i soldi sottratti ai suo lavoratori per fare scommesse “quasi garantite”sul purosangue. Infatti, seppur non allo stesso livello del padre, il cavallo ha comunque vinto numerose gare. L’uomo è stato accusato di “omesso versamento di Iva e ritenute Irpef per 1,5 milioni di euro e di contributi previdenziali per oltre 2,2 milioni, ma anche di riciclaggio internazionale, la bancarotta fraudolenta e l’impiego di beni di provenienza illecita”.

L’indagine seppur datata 2008 oggi ha offerto solo in questi giorni i suoi risvolti positivi con la conclusione dell’indagine. Infatti, dopo essere stato sequestrato il figlio del purosangue, è stato acquistato, insieme agli altri 12 cavalli, dalla Guardia di Finanza, che ha fatto questo investimento per dare un segnale forte per la lotta contro l’evasione fiscale.

Investimento migliore non poteva esserci. Difatti il promettente figlio di Varenne, nel corso di questi anni ha fruttato alle casse dell’erario una somma pari a 150 mila euro.  Questo il commento di Ivano Maccani, il colonnello che ha scoperto la truffa: “Questa indagine  testimonia l’efficacia della strategia di fondo del Corpo che mira a colpire in maniera trasversale l’economia illegale nel suo complesso. Andiamo oltre l’evasione fiscale aggredendo anche tutti quei fenomeni illeciti che si accompagnano a quelli evasivi. Poi se il sequestro del cavallo porta alla vincita di premi siamo, francamente, ancora più contenti sia per l’erario, a cui sono arrivati 150mila euro, che per il cavallo. Grazie all’individuazione delle ricchezze nascoste e al conseguente sequestro del patrimonio acquisito a scapito di 300 operai e delle casse dello Stato, restituiremo alla società civile ciò che le è stato illecitamente sottratto”.

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