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Gli italiani, la crisi e l’anima ferita. Cupido sarà in grado di salvarci?

Gli italiani, la crisi e l’anima ferita. Cupido sarà in grado di salvarci?

Giovani senza lavoro. Genitori preoccupati per i loro figli. Probabilmente anche per loro stessi e i relativi destini. Uomini sempre più soli, spesso in esclusiva compagnia di facebook e twitter. I soldi non ci sono. Così è un po’ in ogni settore. Salve rare e fortunate eccezioni. Le tasche piangono, la cultura pure: scuole, università, ricerca sono alle strette. Noi italiani ci facciamo due conti. Predichiamo l’austerity, in accordo con Mario Monti. Almeno per qualche tempo. La nostra dignità è ferita.

Difficile ormai credere in qualcosa. Problematico affidarsi a qualcuno, fidarsi di qualcun altro: la nostra anima è impaurita, spaventata. Teme il futuro. E temere il futuro non è poca cosa. Significa stare all’erta, costringere i propri sogni, spesso accontentarsi di quel che c’è. Significa, poi, non essere il più delle volte nelle condizioni di investire. Nel lavoro, nella casa, nella famiglia, nel matrimonio, nei figli, nel domani. Stiamo solo attenti, con la paura di muoverci. Senza cadere nella mediocrità, mi chiedo seriamente se Cupido possa donarci una speranza. E se valga la pena di investire nella ricchezza dei sentimenti. Per tentare di ricucire le ferite ancora aperte.

Dopo un periodo molto duro, in cui mi sentivo senza via di uscita, mi arrivò messaggio, che seppure apparentemente banale, mi ha dato coraggio: ‘Ti auguro di innamorarti’. L’amore, in fondo, ci regala sempre un raggio di sole.

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