Il Tribunale civile di Mantova ha ordinato, con una sentenza, ad una coppia di genitori di una bambina nata a Parigi, ma di nazionalità italiana, di cambiare il nome della piccola da Andrea in Andrèe. La motivazione sta nel fatto che “Andrea è un nome prettamente maschile e, inoltre, deriva dal greco antico che indica virilità”. Lo strano, ma non troppo, caso è nato quando i genitori hanno chiesto la trascrizione dell’atto di nascita della piccola al loro Comune d’origine, Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova.
La bambina è nata a Parigi, ma vive ancora in Francia, sebbene abbia la cittadinanza italiana. L’ufficiale di stato civile ha iscritto sì la bambina con il nome che i genitori le avevano dato, ovvero Andrea, ma l’episodio è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Mantova. Da qui è nato il procedimento civile nel quale inizialmente il procuratore di Mantova Antonino Condorelli ha funto da Pubblico Ministero chiedendo di premettere al nome Andrea, quello di Giulia. Il Giudice ha invece optato per la versione francese di Andrea, Andrèe, femminile di Andrè, ordinando così all’ufficiale di Stato civile di Castiglione di rettificare l’atto di nascita della bimba. Il giudice ha, dunque, letteralmente trascritto il significato del nome Andrea. A questo si è poi aggiunto il fatto che Andrea è il terzo nome più diffuso in Italia e la legge impedisce di utilizzare degli appellativi che non consentano di identificare in maniera corretta la sessualità di una persona. La sentenza è destinata a fare giurisprudenza, sebbene abbia il sapore di una sorta di presa in giro, dal momento che comunque per tutti la bimba era è resterà “Andrea” sebbene non più da un punto di vista formale. Dunque se fuori da una porta vedere spiccare un bel fiocco rosa, state sicuri che lì non ci sarò mai una piccola “Andrea”.