Nelle ultime settimane il governo Monti si è distinto in maniera particolare per la mancanza di sobrietà. Martone aveva detto che chi non si laurea entro 28 anni è uno sfigato. Per il presidente del consiglio il posto fisso è monotono. Il ministro Fornero ha affermato che è solo un’illusione. Il ministro Cancellieri ha bacchettato i giovani che vogliono il posto vicino a mamma e papà. Potevano, gli esponenti del vecchio governo, restare a guardare? Certamente no, e allora ecco che anche l’ex ministro Carlo Giovanardi ricomincia a insultare. Il senatore del Pdl ha affermato che “due donne che si baciano per strada sono come le persone che fanno la pipì in pubblico”.
Le incredibili affermazioni rilasciate da Giovanardi a Radio 24 sono anche state altre. L’obiettivo è sempre lo stesso: gay e lesbiche. L’esponente del Pdl ha una vera e propria fissazione:
“Un bacio pubblico fra due uomini a me infastidisce. Un episodio ostentato di questo tipo in un luogo pubblico dà fastidio. Ci sono anche faccende delicate. Ci sono problemi di batteri, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. (…) Quindi nel momento dell’educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell’uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni – ha aggiunto Giovanardi. – E non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne”.
Immediate, la era probabilmente questo lo scopo dell’ex sottosegretario alla famiglia, sono arrivate le repliche del mondo politico e dell’associazionismo.
Per Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay center, “questa sua ultima affermazione si commenta da sola. E’ frutto di una malattia, l’omofobia ma forse anche di qualcos’altro. Urge uno psichiatra“.
Secondo Paolo Patané, presidente di Arcigay, “un personaggio simile (Giovanardi, ndr) disonora il Paese con la sua volgarità e va cancellato dalla scena pubblica in altro modo. Non intendo dare visibilità ad un uomo politicamente finito che cerca di esistere con la spazzatura verbale”.
Rosy Bindi, parlamentare del Pd, ritiene che l’ex ministro abbia “offeso tutte le donne, dimostrando la sua pochezza e mancanza di pudore”. Infuriata è la collega di partito, Paola Concia, che parla di vera e propria “omofobia di Stato” e invita i cittadini a ribellarsi alla violenza verbali di certi politici.