Siamo in Germania, ad Amburgo.
Un uomo, chiamato poi “gelido sadico“, ha imprigionato una donna in una sorta di camera della tortura, attrezzata nella sua casa, arricchita poi di 8 bombe che dovevano esplodere nel momento in cui avrebbe deciso di smettere di seviziare la vittima.
Thomas Fischer, questo il nome del mostro, ha 30 anni e la sua casa era diventata un covo terrificante, in cui era stata installata una vecchia cabina telefonica insonorizzata, dove Thomas aveva intenzione di rinchiudere le sue vittime.
Pare che il mostro, secondo quanto riportato dal Daily Mail, avesse in casa aghi, scalpelli e siringhe, con i quali si è esercitato su un manichino prima di sequestrare la donna in una strada di Amburgo.
Tuttavia, la giovane donna, 26enne e di cui non si conosce ancora l’identità, è riuscita a fuggire passando da una finestra dell’appartamento.
Le finestre dell’ appartamento erano circondate da filo spinato e in casa c’erano provviste di cibo per mesi, quasi come se il mostro si preparasse a non uscir di casa per un lungo periodo di tempo. Le bombe, inoltre, erano così pericolose, che 300 persone sono state evacuate.
Gli agenti della Polizia hanno fatto sapere che è un caso eccezionale che la donna sia riuscita a fuggire così velocemente e che l’uomo era già stato indagato più volte per stalking nel 2009, ma era sempre stato scagionato.