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Genova, arrestati genitori aguzzini: figlia 12enne ridotta in schiavitù

Genova, arrestati genitori aguzzini: figlia 12enne ridotta in schiavitù

Choc a Genova dove una bambina di 12 anni è stata trattata come una vera e propria schiava dai suoi stessi genitori, vivendo anni di tragedia quotidiana: botte, soprusi, sofferenze, lavoro duro e una ciotola per mangiare. La tenevano ore e ore in punizione fuori il balcone con indosso solo la biancheria intima o, nel migliore dei casi, il pigiama. Doveva fare tutte le faccende di casa, cucinare e le toccavano soltanto gli avanzi delle pentole. Senza contare il fatto che, come un cane, dormiva in una sorta di cuccia. Finalmente l’incubo della ragazzina, figlia di un albanese e di un’ecuadoriana, entrambi 37enni, è finito. Infatti, i genitori della bambina sono stati arrestati dalla Polizia di Rapallo, su mandato della Procura di Chiavari. La coppia è accusata di sequestro di persona e riduzione in schiavitù. La ragazzina viveva nel centro di Rapallo, nota località turistica, insieme ai genitori, senza alcun precedente penale e facenti lavori casuali ma costanti che permettevano alla famiglia di vivere in condizioni normali.

La coppia di genitori ha anche altri due figli maschi, trattati normalmente, e più piccoli della ragazzina schiavizzata.  A far scattare le indagini degli agenti della squadra investigativa del Commissario di Rapallo, è stata una denuncia al Tribunale dei Minori fatta in seguito a segnalazione anonima al Telefono Azzurro. La dodicenne è stata prelevata dai servizi sociali, presso i quali è in affidamento, dalla scuola media che saltuariamente frequentava. La ragazzina è stata trovata in pigiama e ciabatte nella scuola. Più volte gli insegnanti avevano chiesto ai genitori spiegazioni sulla trascuratezza e lo stato di abbandono in cui versava la piccola. Loro han sempre tentato di giustificarsi:  “Vuole mettere soltanto il pigiama, alla mattina non si vuole alzare e fa i capricci. È colpa sua, non possiamo farci niente, non vuole venire a scuola e siamo costretti a portarla con addosso ancora il pigiama”. Queste le dichiarazioni usate dai genitori per nascondere le loro angherie che finalmente hanno avuto la parola fine.

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