Il ministro dell’Economia Giovanni Tria frena sulla flat tax: le coperture devono essere certe, altrimenti la flat tax salta. È quanto emerge dal vertice economico di ieri sera che si è tenuto a Palazzo Chigi.
E il vicepremier Matteo Salvini lascia la riunione prima della fine, ufficialmente per precedenti impegni anche se si è tenuto un tavolo con i ministri leghisti per fare il punto della situazione.
Nel corso del vertice eghista Salvini avrebbe ribadito di voler fare di tutto per evitare la procedura di infrazione, ma senza piegarsi a Bruxelles.
Resta la pressione europea sulla procedura d’infrazione e la necessità di trovare almeno almeno quaranta miliardi da trovare per la manovra d’autunno.
Il governo dice no a una manovra correttiva, ma sembra inevitabile viste le correzioni che Bruxelles chiede per il 2019 e per il 2020.
Intanto il Movimento 5 Stelle non dice no alla flat tax, ma chiede a Salvini di trovare le risorse e trattare con l’Europa certi del fatto che, farla in deficit, non è possibile. Intanto il vicepremier, Luigi Di Maio, ha smentito lo stop di Tria alla flat tax direttamente ai microfoni di ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1.
Siamo solo all’inizio di un percorso per mettere in piedi, a dicembre, una legge di bilancio realistica, che non vuole sfondare i parametri o creare tensioni clamorose con la Ue. Il nostro obiettivo è abbassare le tasse. Quali siano le coperture sarà oggetto della discussione fino a quando non approveremo la legge di bilancio a dicembre. Noi abbiamo bisogno di ridurre il carico fiscale per riuscire a ridurre il debito pubblico e favorire la crescita. Conte e Tria hanno mandato pieno”.
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