Prete costretto a chiudere la porta per celebrare messa. E’ questa la situazione che si vive a Firenze, nel centralissimo quartiere di S. Ambrogio. A denunciare tale scempio il parroco dell’omonima chiesa, Don Carlo Guarnieri. Un memoriale di quattro pagine scritto dal sacerdote «sperando che finalmente qualcuno venga a vedere cosa succede qui, dal pomeriggio all’alba, visto che per mesi ne ho parlato al prefetto, al questore, al sindaco e agli assessori senza che sia mai cambiata una virgola», e pubblicato oggi sul quotidiano La Nazione.
Don Carlo dice che la situazione è insostenibile.« L’altro giorno tre ragazzi mezzi ubriachi mi sono piombati in chiesa durante la Messa e hanno iniziato a bestemmiare e a fare il dito medio verso il Crocifisso».
La notte del Venerdì Santo «abbiamo fotografato una croce nera, macabra, fatta di cestelli per la spesa e rabberciata con il nastro isolante, proprio sotto la Madonnina all’angolo con via dè Macci. È stato l’ultimo schiaffo – dice don Carlo – ma non mi meraviglio più di nulla. Perchè non avete fatto caso alle fotocopie appiccicate sui muri con il volto di Gesù e le bestemmie scritte sotto?». La sera, gli ubriachi che affollano i tanti pub della zona, prendono a calci i cestini e gettano l’immondizia contro la facciata della chiesa, tra gli applausi della gente. «Io non voglio fare il capopopolo, nè il paladino della giustizia, questo sia chiaro – afferma don Guarnieri -. Chiedo soltanto che venga rispettata la legge perchè io mi sono trovato costretto a chiudere la chiesa la sera perchè dire la messa, con la gente ubriaca che risponde male ai fedeli, anche ai poveracci che possono salire solo dalla rampa dei disabili, era diventato davvero un problema ingestibile. Da cinque anni viviamo l’indegno sequestro del nostro sagrato. Da cinque anni ci viene impedito di svolgere con serenità le più normali funzioni religiose per via di queste orde di barbari che bivaccano fino all’ingresso della Chiesa».